Essere digitali non è più una scelta ma una necessità. Lo sa bene Enrico Casati, fondatore insieme a Jacopo Sebastio di Velasca, brand di scarpe artigianali italiane, attivo da 7 anni e partito proprio dal mondo digitale. “Siamo nati online, scommettendo molto sul digitale e sposando un modello di distribuzione diretto. Come ci piace dire, le Velasca le trovi solo da Velasca. Questo significa che le nostre scarpe si trovano esclusivamente online sul nostro sito e nei nostri 11 punti vendita diretta che noi chiamiamo botteghe” chiarisce Casati. “La nostra ambizione è quella di avere un rapporto diretto con il cliente per potere offrire scarpe artigianali di qualità, tipiche del mondo del lusso, ma ad un prezzo inferiore proprio perché abbiamo meno passaggi e intermediari per gestirne la distribuzione”.

La community di Velasca

Nel corso dell’emergenza Coronavirus, Velasca ha cambiato la comunicazione con i clienti. “Durante il primo lockdown siamo passati da una comunicazione incentrata sul prodotto a una più diretta incentrata sul concetto della community che ha come valori il bello, inteso come qualità del prodotto, e la manifattura artigianale che caratterizza da sempre il made in Italy” sottolinea Casati.

“Come abbiamo portato avanti questa comunicazione? Abbiamo dato voce agli artigiani che lavorano con noi, piccole realtà familiari specializzate nella produzione delle calzature. Se un cliente compra da Velasca è come se acquistasse direttamente dagli artigiani. Un concetto completamente diverso da quello che arriva dal mondo più globalizzato dove la produzione è decisamente più anonima. Inoltre, durante il primo lockdown abbiamo lanciato per la community il concorso Disegna la scatola Velasca dove i nostri clienti potevano personalizzare le confezioni a loro piacimento. A breve partiranno i 4 disegni selezionati come vincitori in edizione limitata e a dicembre potranno essere collezionati dai clienti”.

“Ma non solo. Con l’emergenza abbiamo lanciato anche altre iniziative come il tour virtuale della bottega. Un servizio personalizzato di conversazione in video chat con il brand ambassador che può far vedere la bottega stessa e i modelli di scarpe e dare consigli in base alle diverse esigenze.

Dal punto di vista più generale, posso confermare che la maggior parte delle vendite arrivano dal nostro e-commerce. Anche la maggior parte degli ordini effettuati in bottega arrivano da persone che ci hanno conosciuto online e che vengono nei nostri punti vendita per fare il primo acquisto. Per quelli successivi preferiscono poi affidarsi all’online” precisa il fondatore di Velasca.

Con PayPal più fiducia nei pagamenti digitali

I prolungati periodi trascorsi a casa dagli italiani hanno favorito il ricorso al digitale. Un trend rilevato anche da Velasca.

“Con l’emergenza coronavirus anche i più restii alla tecnologia si sono dovuti convertire al mondo digitale. Adesso nessuno può permettersi di sottovalutare l’online e quindi l’e-commerce. Si può dire che negli ultimi mesi abbiamo fatto un salto di 10 anni sul fronte dell’avanzamento tecnologico. Noi siamo partiti nel 2013 e ancora adesso stiamo continuando a investire in tecnologia. In particolare adesso ci stiamo affacciando alla realtà aumentata che è destinata a rivoluzionare il mondo del commercio. Per quanto riguarda il mondo dei pagamenti online abbiamo sempre permesso ai nostri clienti di utilizzare sia le carte di credito sia PayPal” chiariscono da Velasca.

“Le persone che hanno PayPal hanno più fiducia nell’effettuare i pagamenti verso i nuovi brand. Grazie a PayPal l’acquirente si focalizza più sul prodotto da acquistare e meno sulla sicurezza dell’acquisto. Su questo fronte devo confermare che PayPal è la seconda metodologia di pagamento più utilizzata e ritengo che ci abbia permesso di crescere molto. Grazie a PayPal abbiamo potuto usufruire di una serie di servizi amministrativi centralizzati e di marketing del suo network che ci hanno permesso di aumentare la visibilità del nostro brand” conclude Casati.