L’iPhone potrebbe essere un ottimo strumento per i mobile worker, se non fosse per i problemi di sicurezza legati al nuovo smartphone di Apple.
Atteso negli USA il 29 Giugno, il “fratello” dell’iPod ha generato un’attesa di enormi proporzioni, se è vero che ben 19 milioni di Americani si sono dichiarati pronti ad acquistarlo. E lo stesso può dirsi anche del Vecchio Continente, che dovrà aspettare ancora un po’ di tempo per stringere tra le mani l’oggetto di culto della Mela.
Tra coloro che versano in febbrile attesa, non mancano lavoratori e manager, attratti dalle numerose funzioni dell’iPhone e dal suo stile. Se n’è accorto anche Google, che ha recentemente assicurato la disponibilità dei suoi servizi web-based per il nuovo gioiello di Apple, scegliendolo come terreno di prova privilegiato per testare le versioni mobili dei suoi programmi.
È dunque comprensibile come un manager possa essere attratto dalla possibilità di ricevere email, lavorare con Google Docs e telefonare con un oggetto considerato “cool” come l’iPhone. E se le ultime ricerche hanno dimostrato che le PMI investono sempre di più in dispositivi mobili, è plausibile aspettarsi che imprenditori e mobile worker possano optare per l’iPhone, appena sarà disponibile.
Il trend è confermato da una ricerca di AT&T, secondo la quale molti professionisti acquisteranno lo smartphone di Apple per uso personale e pretenderanno poi di usarlo anche per il lavoro. Tuttavia, le imprese dovrebbero pensarci 2 volte prima di concedere ai propri dipendenti di usare l’iPhone.
Gartner è molto chiara in merito: le aziende dovrebbero evitare l’iPhone come la peste. La stessa società di ricerca ha deciso di bandire dai suoi uffici il dispositivo di Apple, e i motivi principali riguarderebbero la sicurezza del prodotto.
Il sistema Wi-Fi dell’iPhone è infatti privo di firewall e non prevede l’integrazione di una PBX. Questo significa che le comunicazioni e gli scambi di dati non sono protetti e sono potenzialmente esposti a spiacevoli intrusioni esterne.
Inoltre Apple non ha incluso il supporto per applicazioni molto diffuse in ambito business, come Microsoft Exchange e IBM Lotus Notes. Il set di programmi a disposizione dei mobile worker potrebbe quindi essere tutt’altro che soddisfacente. Altra grave mancanza è l’assenza di una funzione ormai immancabile sui dispositivi mobili usati per lavorare: un sistema in grado di cancellare da remoto i dati riservati in caso di smarrimento o furto del dispositivo.