Cambio di strategia per Google Plus: dopo il blocco di numerosi account e la rimozione di pagine commerciali, la piattaforma di social network Google+ risponde agli utenti e fa il punto sull’uso degli pseudonimi per aggirare le limitazioni all’ingresso in Google Plus e sul problema del blocco di numerosi falsi positivi: le aziende non avevano potuto iscriversi perchè non avevano “nome e cognome” come gli utenti fisici, unici ammessi.
Il timore di dare spazio a falsi profili (account fake), poi, ha reso ancor più stringente il problema delle pagine commerciali, prontamente rimosse da Google Plus.
Come risolvere l’impasse? Vic Gundotra, vice presidente della divisione social di BigG, ha sottolineato l’eccessivo “zelo” da parte degli addetti alla procedura di verifica degli account Google Plus, ma al contempo ha ribadito l’interesse di Google nella lotta allo spamming ed alle attività malevoli via Web.
Per questa ragione da una parte sarà possibile – al momento dell’iscrizione a Google Plus – inserire alcuni campi aggiuntivi (in altre parole, degli pseudonimi, con i quali rendere più agevole il riconoscimento del proprio profilo da parte di amici, clienti e, in generale, altri utenti).
D’altra parte, il “giudice supremo” rimarrà il colosso di Mountain View, che continuerà ad effettuare rigidi controlli sugli pseudonimi che vogliono entrare in Google Plus, in base alle policy del social network, inviando eventualmente segnalazioni e richieste di immediata modifica del nickname, pena cancellazione dell’iscrizione a Google+.
In questo caso, spiegano i vertici di Big G, saranno inibite le sole funzionalità legate al social network, mentre verranno preservati i diritti di accesso a tutte le altre applicazioni, come Docs e Gmail.