Dell ha annunciato ieri che sulla sua nuova linea di pc desktop e portatili sarà preinstallato Ubuntu.
Le ragioni della scelta sono legate al fatto che Ubuntu è risultata la distribuzione open source più richiesta dai clienti, che reclamavano un’alternativa a Windows Vista (anche se in realtà il vendor americano non ha ancora mandato in pensione Xp) attraverso l’iniziativa Ideastorm. Dell aveva lanciato un sondaggio, conclusosi dieci settimane fa, invitando i suoi utenti ad indicare quale distribuzione open source preferissero.
La designazione era già nell’aria, anche perché lo stesso Michael Dell, fondatore e Ceo di Dell Computers, aveva dichiarato di utilizzare a casa un portatile su cui è installato Ubuntu.
Jeremy Bolen, portavoce di Dell, non ha escluso che, prossimamente, altre distribuzioni (si pensa a Red Hat e Novell) possano entrare a far parte della linea di prodotti Dell.
A fornire il supporto tecnico per i componenti hardware sarà direttamente Dell, mentre il supporto software potrà essere offerto dalle comunità opensource online dedicate oppure attraverso la sottoscrizione di un contratto a pagamento con Canonical, la società distributrice fondata dall’imprenditore sudafricano Mark Shuttleworth.
La scommessa open non è una novità per Dell. Già dal 1999 al 2001 tentò questa strada, ma con risultati poco entusiasmanti. Il ragionamento del vendor americano è che oggi gli scenari sono cambiati e gli utenti sono ormai in grado di accettare soluzioni open source. Anche perché negli ultimi 5 anni l’offerta Linux ha fatto enormi progressi per venire incontro alle esigenze del pubblico non specializzato.
Al Gillen, analista IDC, crede che neanche questa svolta l’iniziativa vedrà un ampio seguito, ma ammette che quando Dell si imbarca in un’operazione, lo fa solo se i volumi giustificano questa mossa.