Gli strumenti digitali di collaborazione stanno prendendo piede in azienda, con i collaboratori che sempre più spesso li richiedono sul posto di lavoro in quanti ritenuti di impatto ositivo per la loro produttività (oltre per il “morale” in ambito lavorativo). A rivelarlo è la ricerca “Digital collaboration. Delivering innovation, productivity and happyness“, focalizzata sulla percezione e sul soddisfazione dei dipendenti rispetto ai tool di collaborazione web. Presentata da Google Enterprise, è stata realizzata da Deloitte e condotta su un campione di 3.600 utenti du tutta Europa, confermando che i lavoratori con accesso a strumenti digitali di collaborazione sono il 20% più soddisfatti.
Vantaggi
Interessante notare che l’Italia è il Paese d’Europa che più crede ai benefici della digital collaboration per il lavoro a 360°, non solo per aumentare il business di un’azienda e per un risparmio sui costi, ma anche per valorizzare le potenzialità dei lavoratori, il livello di innovazione, la produttività e non da ultimo la soddisfazione dei singoli dipendenti.
Utilizzo in Italia
Il 74% degli intervistati italiani ritiene che questi strumenti – es.: condivisione documenti, videoconferenza, instant messaging – migliorino la produttività. La digital collaoboration:
- per il 71% migliora la qualità della comunicazione;
- per il 66% contribuisce a una maggiore trasparenza;
- per il 46% migliorino il morale.
Una consapevolezza data anche dall’utilizzo sempre più diffuso degli strumenti di collaborazione nella vita quotidiana. Le percezioni degli Italiani vengono confermate dai dati: in Italia, le aziende che danno accesso ai dipendenti a strumenti digitali di collaborazione generano +17% di soddisfazione e +22% di dipendenti che ritengono che il proprio datore di lavoro abbia a cuore le loro condizioni lavorative e il loro morale.
Diffusione in Italia
Nonostante ciò le imprese italiane non investono a sufficienza negli strumenti di tecnologia: “la maggior parte dei lavoratori italiani opera in ambienti con un basso livello di condivisione, collaborazione e innovazione”, si legge nel report Deloitte. Più in particolare:
- solo il 24% dei dipendenti si dichiara soddisfatto degli strumenti forniti dalla propria azienda;
- solo il 9% è soddisfatto degli strumenti di collaborazione digitale utilizzati sul posto di lavoro.
Dati che sono frutto del fatto che solo il 47% dei dipendenti italiani ha accesso a servizi di videoconferenza e solo il 38% ha accesso a strumenti di editing di collaborazione online sul posto di lavoro. Quel che spesso accade in Italia è che i datori di lavoro neghino ai collaboratori di utilizzare strumenti forniti da terze parti, ma quasi la metà ne fa comunque uso. Inoltre, il 34% di lavoratori che utilizza strumenti di collaborazione non forniti dal datore di lavoro traendone un beneficio maggiore rispetto a quelli messi invece a loro disposizione dall’azienda, mentre un altro 40% crede che gli strumenti scelti in autonomia forniscano maggiori funzionalità rispetto a quelli previsti dalla propria organizzazione.
Questa reticenza fa sì che il 52% dei lavoratori percepisca l’ambiente di lavoro poco innovativo e collaborativo. «In Italia il 60% delle persone utilizza strumenti di istant messaging, non sorprende quindi che vogliano farne uso per migliorare produttività e soddisfazione sul posto di lavoro, anche scalandone le capacità per condividere documenti e progetti. Ciò che sorprende è come siano ancora poche le organizzazioni italiane che stanno promuovendo ad ampio spettro tali strumenti o tentano di creare una cultura del lavoro che promuova la collaborazione e l’innovazione. Infatti solo, il 35% degli intervistati ha dichiarato di poter utilizzare l’instant messaging per collaborare con i colleghi», ha commentato Andrea Laurenza, Partner Deloitte dell’area Digital dichiara.
Scarica la Ricerca Digital collaboration. Delivering innovation, productivity and happyness