La Broadband Commission for Digital Development dell’ONU ha presentato il rapporto “State of Broadband 2012 Report: Achieving Digital Inclusion for All”, che traccia linee di sviluppo e prospettive di diffusione della Banda Larga in 177 economie mondiali.
L’Italia è 29esima, con una penetrazione della banda larga fissa pari al 22,8%; se si considera la sola disponibilità di una connessione mobile, allora si passa a 31,3 persone raggiunte su 100, valore che porta l’Italia in 35esima posizione. Per le imprese la situazione oggi non è certo rosea:
Banda larga nei distretti industriali italiani insufficiente: dati 2012
Tuttavia, solo il 56,8% della popolazione utilizza Internet, valore che porta il Paese in 47esima posizione e che appare decisamente sconfortante se rapportato alle prime posizioni della classifica: in Islanda, Norvegia e Paesi Bassi la percentuale è infatti rispettivamente del 95, 94 e 92,3%.
Internet in Italia: i dati sulla diffusione nel 2012
A livello globale, a fine 2011 erano 589 milioni gli abbonamenti alla banda larga fissa a livello globale e quasi un miliardo le connessioni broadband mobile (il 18,3% del totale).
Le sottoscrizioni alla banda larga mobile crescono al ritmo del 60% l’anno e potrebbero superare i 5 miliardi nel 2017, soprattutto grazie al traino di Paesi quali Africa e Medio Oriente.
In quanto motore essenziale di crescita economica e sociale, dunque, il Broadband resta al centro delle politiche comunitarie per promuoverne l’adozione. Nonostante i continui progressi, infatti, lo sviluppo della banda larga esige ancora molto lavoro. Per accelerare questo processo a vantaggio di famiglie e imprese occorre operare in tre direzioni:
- sviluppare le competenze,
- potenziare le infrastrutture di telecomunicazione,
- migliorare il quadro giuridico e normativo.
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