Secondo i dati del sondaggio Pragma, promosso da IIT-CNR e presentato ieri a Roma, le imprese italiane (imprenditori autonomi, micro-imprese, Pmi, grandi aziende) sono sempre più web-oriented: il 66,8% utilizza Internet e, tra quelle con più 5 addetti, adottano il Web come quotidiano strumento di lavoro ben il 93%.
Giovani a parte, ecco il profilo dell’utente medio che viene fuori dalle rilevazioni sui navigatori italiani: uomo e professionista, con ampia incidenza di politici, docenti e giornalisti ed una crescente quota di Pmi.
La ricerca ha riguardato anche l’utilizzo dei domini .it: opinion leader e imprese registrano con ampia frequenza i propri siti professionali, sicuramente più incentivati a farlo rispetto ai privati per motivi di visibilità, scambio relazionale, marketing, ecc.
Siamo però lontani dagli scenari più evoluti, in cui il Web è usato per realizzare Intranet aziendali, che in Italia sono ferme al 38,7%, almeno in base al campion epreso in esame. Meglio i social network? Per ora sembra di sì, o lamneo meno oneroso in termini di risorse e investimenti IT.
Ad ogni modo, l’uso di Internet in ufficio è una consuetudine per il 79,2% delle imprese, mentre il 7,6% delle aziende lo utilizza “spesso”. I motivi sono chiaramente di lavoro (69%), ma anche finalizzati a tenersi aggiornati ricercando informazioni (44,4%), comunicare (28,2%), scambiare dati (18,5%) ed effettuare pagamenti online e transazioni digitali (7,6%).
I dati diffusi dall’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche confermano il rapporto UE sulla Digital Competitiveness, che vede l’Italia solo 23esima, appassionata di informazione online del tipo blog & C. ma a ncora ben poco digital-oriented per quanto concerne business web e commercio elettronico: in generale, solo il 37% degli Italiani usano regolarmente il Web.