Il lancio di Windows 7 è imminente. Il 22 ottobre il nuovo sistema operativo sbarcherà negli store e di lì a poco comincerà l’inevitabile migrazione in molte realtà aziendale.
Per evitare le temute criticità, gli analisti richiamano l’attenzione su specifici focus, per non rimanere delusi dal nuovo prodotto di casa Microsoft.
In particolare Gartner ha individuato cinque nodi cruciali, due dei quali riguardano le aziende ancora indecise sul passaggio da XP o Vista a Seven.
Il supporto a Windows XP, infatti, seppure garantito fino ad aprile 2014 potrebbe concludersi prima del previsto. L’esperienza insegna che i venditori indipendenti di software (ISV)vsmettono di offrire le proprie prestazioni molto prima della dismissione Microsoft.
Le aziende potrebbero quindi incontrare problemi già dal 2012 e si vedranno costrette ad una migrazione improvvisa, o peggio ad un esborso consistente per tenere in vita la vecchia versione del sistema operativo.
Inoltre, Windows 7 è considerato come una release chiave nel percorso di sviluppo Microsoft, che non dovrebbe essere saltata. Le aziende potrebbero infatti non essere poi in grado di coprire il gap, incontrando le stesse difficoltà di chi a suo tempo scelse di non installare Windows 2000 attendendo XP, o ancor peggio di quelle che scartarono Windows XP in attesa di Vista.
Gli altri consigli riguardano un rapido avvio delle attività di migrazione, senza attendere l’uscita del primo Service Pack per iniziare la fase di test e messa in produzione che, solitamente, richiede 12-18 mesi.
In ultimo, evidenzia Gartner, le aziende facciano attenzione ai costi di migrazione, che potrebbero cambiare in modo significativo da 1.035 dollari a 1.930 per singolo utente nel caso di Windows XP come sistema operativo di provenienza, oppure da 339 a 510 dollari nel caso di Vista.