Meno pirateria informatica significa più posti di lavoro e un notevole avanzamento per l’economia del nostro Paese. Sono queste le conclusioni a cui è giunto uno studio condotto e presentato nei giorni scorsi da BSA e IDC.
Come dimostrato dall’intervento effettuato dalla Guardia di Finanza a Roma, si tratta di una strategia che sta dilagando negli uffici del nostro Paese.
In particolare, come riportato nello studio, con una riduzione del software pirata di 10 punti percenuali, nei prossimi quattro anni potremo assistere alla creazione di 6169 nuovi posti di lavoro, ad un aumento nelle entrate finanziarie pari a 1,1 miliardi di dollari e ad una crescita economica pari a 4,1 miliardi di dollari.
Infatti, come ha affermato Luca Marinelli, Presidente di BSA Italia, «i vantaggi della riduzione della pirateria software non ricadono solo sulle aziende produttrici, ma anche sugli utenti e sulla società nel complesso».
Nel nostro Paese, la pirateria tocca la quota del 51%, una percentuale abbastanza elevata se si considera che in Europa la media si ferma al 34%.
Ma cosa spinge le aziende verso questa direzione? Sicuramente, afferma IDC, non tutti gli italiani sono consapevoli di incorrere in un reato. Inoltre, molti trovano più semplice installare software illegali rispetto a quelli con le licenze.