Nel corso del 2007, Mozilla Firefox ha conquistato una quota significativa del mercato browser, facendo propri un numero crescente di utenti in tutto il mondo, a scapito di noti “rivali” come Internet Explorer. A scegliere il programma di navigazione è stata soprattutto l’Europa (28%), Italia compresa.
In base ai dati e alle rilevazioni di XiTi Monitor, in un anno la crescita complessiva nel vecchio continente è stata di cinque punti percentuale, con un balzo proprio nel mese di dicembre: il trend positivo ha interessato il 90% dei Paesi d’Europa.
In testa alla classifica troviamo la Finlandia, con il 45,4%. Sopra il 40% anche molti Paesi dell’Est, mentre l’Italia si colloca in fascia media (21,7%), registrando nell’ultimo mese del 2007 un incremento netto dello 0,4% nell’utilizzo di Firefox.
Questi dati si fanno più interessanti se contrapposti alle performance di Internet Explorer che, pur rimanendo in cima alla top list dei browser web, a dicembre 2007 ha perso quasi un intero punto percentuale, fino a quota 66,1%. Seguono Mozilla (28%), Opera (3,3%) e Safari (2%).
Si tratta sempre di spostamenti contenuti in termini numerici, certo, ma denotano un trend che induce a riflettere sulle dinamiche future di un mercato non più dominato esclusivamente dall’Explorer di Microsoft.
Oltretutto, la crescita dell’utilizzo di Firefox si sta registrando un po’ in tutto il mondo: in testa troviamo l’Oceania (31,1%). Dopo l’Europa (28%), seguono America del Nord (21%), America Latina (20,2%), Africa (16,6%) e Asia (16,5%).
A gettare alcune ombre su Firefox, in questi giorni, sono invece le segnalazioni di alcune vulnerabilità nel “chrome protocol scheme” in presenza di add-on, ossia programmi aggiuntivi come Download Statusbar e Greasemonkey.
In questo caso, potrebbero crearsi delle falle che consentirebbero a malintenzionati di penetrare in aree riservate del sistema e carpire informazioni sull’utente. Mozilla, che sta analizzando il problema, ha classificato la vulnerabilità a basso rischio.