Molte le novità in casa Oracle, che stanno progressivamente cambiando faccia ad Unbreakable Linux.
Più che una vera e propria distribuzione, quella di Oracle è un programma di supporto, che offre alle imprese un sistema operativo sviluppato espressamente per lavorare con Oracle Database 11g, rendendo più efficiente la gestione del DBMS.
Quando, esattamente un anno fa, Oracle lanciò il programma, la comunità di Linux lo accolse con opinioni contrastanti. Unbreakable Linux è infatti basato sul codice di Red Hat Enterprise Linux, la distribuzione tradizionalmente supportata da Oracle, adesso divenuta sua concorrente.
La società di Redwood Shores ha però dimostrato fin da subito la sua intenzione di staccarsi quanto più possibile da RHEL, introducendo numerose modifiche che stanno delineando un nuova fisionomia per Unbreakable.
L’ultima novità è l’annuncio di rendere open source OCI (Oracle Call Interface), un driver PHP per database, che dovrebbe aumentare considerevolmente la scalabilità di tutte le applicazioni PHP. In tal modo un singolo server x86 può supportare tutte le funzioni di Oracle Database 11g, gestendo decine di migliaia di connessioni al database.
Questa mossa fa il paio con un’altra recente aggiunta: l’integrazione nel sistema operativo di Yast (Yet Another Setup Tool), uno strumento che facilita la configurazione, la manutenzione e l’amministrazione di Linux.
Si delinea così una strategia piuttosto chiara. Scalabilità e semplicità di utilizzo sono infatti parole chiave quando si parla di PMI, e proprio questo mercato potrebbe essere il target privilegiato per Oracle Unbreakable Linux, che ha ormai trovato una sua precisa identità.