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Domini “.cloud” al via

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 11 Dicembre 2015
Aggiornato 14 Dicembre 2015 14:32

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Stefano Sordi, Direttore Marketing di Aruba, spiega la nascita ed il futuro dei domini .cloud come driver di crescita ed innovazione.

Da quasi un mese sono iniziate le registrazioni di domini “.cloud” da parte dei possessori di marchi registrati e dal 2016 la possibilità verrà aperta a tutti, ma quale è realmente l’importanza di questa estensione e quali sono i suoi possibili sviluppi futuri? Stefano Sordi, Direttore Marketing di Aruba, ha provato a rispondere a questi quesiti.

Aruba, Registro Ufficiale .cloud

La storia del dominio .cloud è tutta italiana e nasce nel giugno del 2012 quando Aruba annunciò di essere l’unica azienda europea a competere per l’assegnazione del dominio .cloud, insieme ad altri sei concorrenti tra cui Amazon, Google e Symantec, nomi che dimostrano l’importanza dei servizi cloud. Nel novembre 2014 arrivò anche l’annuncio che il provider italiano leader nei servizi di web hosting si era aggiudicato l’estensione, diventando Registro Ufficiale per la registrazione dei domini .cloud.

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Nel frattempo la diffusione del cloud si è notevolmente ampliata, rendendo la “nuvola” sinonimo di driver di crescita ed innovazione e facendo diventare il dominio d’interesse generale per per ogni sito web o mailbox. Oggi aziende, start-up e privati sono interessate ai domini .cloud principalmente per sviluppare un progetto online diversamente, sottolinea Sordi, da quanto spesso avviene con le nuove estensioni che, di fatto, vengono registrate solo per la protezione del proprio marchio.

Domini .cloud

Dal 16 novembre è partito il Sunrise Period, un periodo di 60 giorni durante il quale solo chi è in possesso di un marchio registrato possa registrare un dominio .cloud. In caso di richieste multiple invece della logica del “first come – first served”, l’assegnazione avverrà tramite asta.

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Da gennaio 2016 partirà il Landrush Period che permetterà la registrazione del dominio a chiunque, ad un prezzo premium, superiore al normale canone di registrazione. Una fase in cui sarà possibile entrare in possesso di domini associati a termini generici da utilizzare per condurre delle operazione di comunicazione ad hoc o creare nuovi brand.

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A febbraio 2016 partirà infine la General Availability, ovvero il lancio pubblico senza requisiti né limitazioni, con prezzo standard e assegnazione mediante la regola del “first come – first served”.

Potenzialità

Tra i vantaggi evidenziati da Sordi dello scegliere il .cloud:

  • il fatto che ormai la nuvola sia parte integrante della tecnologia moderna, abilitandone l’utilizzo sia nel mondo mobile, sia nel web;
  • la spinta innovativa che offre alle aziende che vogliono evolvere verso il mondo digitale;
  • i vantaggi a livello di SEO e di visibilità.

Le potenzialità del settore diventano piuttosto chiare guardando ai numeri legati agli investimenti nel cloud in Italia nel corso dell’ultimo anno: la spesa cloud delle PMI italiane è cresciuta del +75% e il mercato complessivo ha raggiunto il 1 miliardo e mezzo di euro. Un mercato, quindi, in forte crescita tanto da rappresentare ormai il principale trend tecnologico dell’ultimo decennio.