Business Intelligence nella PMI. A cosa serve, a chi e quando – 4

di Massimo Furia

Pubblicato 26 Novembre 2007
Aggiornato 13 Gennaio 2012 16:05

Intervista a Pierpaolo Muzzolon, esperto di Business Intelligence e direttore marketing di un azienda molto affermata in questo settore

Quali situazioni devono sussistere (culturali, organizzative, di business, strutturali, architetturali, applicative) per proporre ad una PMI una soluzione di BI?

Lo abbiamo detto senza equivoci: non è vero che è adatta a tutti, sarebbe bello. L’introduzione della BI in azienda ha bisogno di un approccio culturale di un certo tipo, ad esempio la trasparenza.

Quando la BI entra in azienda, infatti, si debbono definire degli indicatori univoci. C’è una sola verità, uguale per tutti, sono i dati a parlare. Non può succedere che diversi agenti abbiano differenti parametri per calcolare il fatturato o che qualcuno “non sappia”. In questa maniera diventa impossibile “truccare le carte” o non avere una linea comune.

Per quanto riguarda l’offerta, i fornitori di software di business intelligence hanno fatto molti passi verso le PMI, diffondendo soluzioni flessibili, scalabili e con costi e tempi di implementazione ridotti. MicroStrategy ad esempio, dal canto suo, permette a tutti i partner che sviluppano soluzioni applicative di integrare i suoi prodotti di business intelligence.

Dall’altro lato, le imprese che vogliono implementare soluzioni di business intelligence hanno bisogno di avere determinate condizioni interne. Wayne Eckerson, direttore di TDWI, ha individuato alcune caratteristiche che determinano il successo nell’adozione di una soluzione di BI.

Innanzi tutto è necessaria la presenza di una struttura manageriale fortemente indirizzata verso questo tipo di tecnologie e costantemente impegnata nel loro sostegno, che sappia promuovere e dare valore all’introduzione della BI. Spiegare allo staff interno i benefici della business intelligence è un primo passo importante. I manager spesso impiegano molto tempo a studiare le strategie adatte e rischiano di “passarle” al resto dell’azienda, sperando che la visione porti buoni frutti. L’organizzazione, però, talvolta recepisce in modo passivo il pensiero del management. Per rispondere a questo bisogna diffondere una cultura aziendale che preveda un buon lavoro di squadra, così come una forte fiducia nelle informazioni. Ad esempio, va condivisa l’idea che il sistema di BI sia realmente una risorsa d’impresa. Inoltre, non va tralasciata la stima del budget disponibile per l’implementazione ed il mantenimento della soluzione di BI, che dipende anche dal tipo di azienda e dalla struttura e crescita del mercato di riferimento e che costituisce un investimento da considerare attentamente.

Sicuramente un’azienda che sceglie di introdurre la BI al suo interno ha proclamato una volontà ben precisa: gestire la propria crescita in modo accurato investendo su risorse specialistiche in grado di assisterla passo dopo passo. A questo servono, in definitiva gli strumenti di analisi e controllo.