Le piccole e medie imprese non sono ancora pronte perché non stanno ancora sfruttando appieno le potenzialità dei social network, che richiedono un approccio nuovo e più snello per apprendere e interpretare velocemente i dati: «quelle centinaia di milioni di persone che interagiscono online sono per le aziende un potenziale sconvolgente da cui attingere conoscenze e informazioni. Ma per arrivarci le aziende devono prima imparare ad ascoltare attentamente le conversazioni dei loro clienti».
Internet viene definito da Dutta “la grande livellatrice“, perché dà la possibilità a qualsiasi impresa, per quanto piccola, di accedere allo stesso mercato globale online di un grande gruppo.
Tuttavia, Dutta precisa, le piccole imprese devono fronteggiare difficoltà maggiori, anche perché non possono permettersi uno staff dedicato al web. E anche se molti di questi problemi saranno risolti dalla tecnologia stessa, c’è comunque bisogno di supporto pubblico e istituzionale, attraverso partnership con il settore privato, utili per aiutare le piccole imprese a superare il gap tecnologico.
In ultima analisi, è importante che le Pmi sfruttino le potenzialità della Rete, anche cercando aiuto e sollecitando soluzioni: «il Web ha portato in auge il concetto di coda lunga, la capacità di distribuire valore lungo tutta la catena dei prodotti, fino alle nicchie. E così, mentre è vero che saranno sempre pochi grandi gruppi a dominare ogni settore, ci saranno sempre più opportunità per gli operatori più piccoli. Sul web c ‘ è spazio per tutti».
Per garantirsi questo spazio, tuttavia, occorre determinazione, ambizione e formazione. E soprattutto la giusta sensibilità, necessaria per affrontare la sfida dei tempi aprendosi alle novità senza diffidenza ma con occhio attento e critico, capace di cogliere vantaggi e opportunità per rendere la propria realtà aziendale più moderna e concorrenziale.