Assicuare agli utenti in Rete il rispetto della privacy online grazie al kit di implementazione della “cookie law”, che le associazioni di categoria di Editoria, Comunicazione, Pubblicità Digitale ed e-Commerce hanno presentato al Garante. Già, perché in quanto a diritti di riservatezza c’è ormai una buona consapevolezza, per quanto scarseggi l’attenzione alle note informative, spesso lunghe da leggere e poco chiare, come peraltro mostra un’indagine Doxa su un campione rappresentativo di Italiani.
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Il 72% degli utenti del Web, per esempio, è consapevole del proprio diritto di cancellazione dagli elenchi pubblici (per difendersi dal Telemarketing selvaggio), mentre il 64% lo è del diritto di visione, anche se si chiede una maggiore semplificazione. Addirittura, il 33% degli intervistati non legge le avvertenze legate alla privacy perché troppo lunghe e farraginose.
Linee guida
Per questo motivo, il Garante Privacy ha dettato le linee guida per la protezione dei dati personali, con un provvedimento (n.229/2014) esecutivo dal 2 giugno che punta a rendere più semplice le informazioni per l’acquisizione del consenso informato per l’uso dei cookie (opt-in).
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Cookie Policy
Associazioni come DMA Italia, Fedoweb, IAB Italia, Netcomm e UPA – in rappresentanza di editori online, siti di commercio elettronico, investitori pubblicitari e operatori online – hanno presentato il kit traendo spunto da quanto evidenziato dal Garante Privacy, che ha come obiettivo l’aumento della salvaguardia dei diritti degli utenti e, al tempo stesso, mantenere agevole la possibilità di svolgere attività economiche in Rete, primo fra tutti l’e-commerce, – come ha evidenziato Roberto Liscia, presidente di Netcomm (il consorzio del commercio elettronico italiano):
«sta crescendo del 20% annuo e vede l’Italia ancora un po’ indietro rispetto agli altri paesi europei».
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Grazie al kit di implementazione, chi naviga in rete sarà informato con maggior trasparenza sul funzionamento dei cookie installati dai diversi siti e potrà dare il proprio consenso in maniera agevole sull’utilizzo che viene fatto degli stessi cookie, come peraltro viene richiesto dagli stessi utenti (gli italiani chiedono tutele soprattutto quando in rete vengono comunicati dati riguardanti il denaro, la famiglia e la salute). Nel frattempo, Alberto Vivaldelli di UPA (l’associazione che riunisce le maggiori aziende che in Italia investono in comunicazione e pubblicità) ha reso noto che l’organismo sta preparando una campagna informativa sui cookie.
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Antonello Soro, presidente dell’Autorità, ha inoltre sottolineato la necessità di nuove regole in risposta ai mutamenti di scenario e di costume dettati dall’innovazione tecnologica:
«Il mio obiettivo è quello di rendere concreti i principi che puntano alla protezione dei dati. D’altro canto, però, occorre anche puntare a una sorta di “educazione digitale” degli utenti, che devono capire che Internet deve essere usato come una piazza pubblica dove cioè non si è liberi di fare o scrivere quello che si vuole. Ogni operazione di profilazione delle persone e dei loro dati va regolamentata e deve essere trasparente, dato che chi naviga in rete deve poter esser libero di dire sì o no all’utilizzo, da parte di aziende, di informazioni raccolte sui siti visitati per ricevere pubblicità mirata».
Il riferimento è soprattutto alle società che effettuano e-commerce, che – nella sola Italia – si rivolgono a oltre 16 milioni di acquirenti online per un settore che a livello europeo dà lavoro a circa 2,5 milioni di persone.