La Commissione Europea ha pubblicato l’elenco delle aziende aderenti al Patto UE (AI Pact) sull’Intelligenza Artificiale, l’accordo non vincolante volto a pianificare per tempo l’adozione delle nuove regole che entreranno in vigore al termine della fase transitoria.
Per promuovere il Patto, la Commissione è impegnata a richiedere l’impegno volontario alle aziende del settore, in modo da anticipare l’AI Act vero e proprio, iniziando a implementarne le regole prima della scadenza prevista.
AI Act: fase transitoria
La Legge sull’AI è entrata in vigore il 1° agosto 2024. Alcune disposizioni sono già applicabili, mentre alcuni requisiti sui sistemi di Intelligenza Artificiale ad alto rischio e altre disposizioni saranno applicabili solo al termine del periodo transitorio. Più in particolare, il Regolamento UE n. 2024/1689 (AI Act) stabilisce il divieto di utilizzo di alcuni sistemi di IA dal 2 febbraio 2025, con relative sanzioni applicabili dal successivo 2 agosto.
Ai PACT: aziende aderenti
In questo contesto, la Commissione sta promuovendo il Patto sull’AI, sollecitando l’impegno volontario del settore ad attuarne i requisiti prima della scadenza prevista (la raccolta delle adesioni è partita lo scorso novembre). L’AI Pact è strutturato attorno a due pilastri:
- il primo funge da gateway per coinvolgere la rete del Patto AI (quelle organizzazioni che hanno espresso interesse per il Patto), incoraggianndo lo scambio di migliori pratiche e fornire informazioni pratiche sull’attuazione dell’AI Act;
- il secondo incoraggia i fornitori e gli operatori di sistemi di IA a prepararsi e agire per conformarsi ai requisiti e agli obblighi stabiliti dalla normativa.
Tra i firmatari del Patto UE sull’AI compaiono alcuni colossi del Web, come Amazon, Google e Microsoft. L’elenco comprende anche Adecco, Adobe, Cisco, IBM, Lenovo, Masterdard, Motorola, NEC, Nokia, TIM, Samsung, SAP e Vodafone.
Tuttavia ci sono anche molti grandi assenti: tra le big tech che non compaiono ancora nella lista degli aderenti, ad esempio, ci sono Meta, Apple, TikTok e Mistral. Meta, nello specifico, si riserva il diritto di approfondire quanto previsto dal patto non escludendo una partecipazione futura, sottolineando come le regole siano attualmente ancora troppo frammentarie.
La lista (qui disponibile), come sottolinea la Commissione Europea, è comunque in costante aggiornamento.