Tratto dallo speciale:

Intelligenza Artificiale nel 10% delle aziende italiane, ma il futuro è qui

di Alessandra Gualtieri

4 Marzo 2024 12:51

L'Intelligenza Artificiale (IA) guadagna gradualmente terreno nelle aziende italiane: quasi il 10% la utilizza, il 15% vi investirà nei prossimi 3 anni.

Le aziende italiane stanno abbracciando l’era digitale, anche se per adesso soltanto una piccola percentuale utilizza l’Intelligenza Artificiale (IA): meno del 10% ha adottato l’IA, ma un altro 15% pianifica di investire in questa tecnologia nei prossimi tre anni.

Sono dati emersi dai 40mila test di autodiagnosi di maturità digitale (Selfi 4.0) somministrati presso i PID di Unioncamere e illustrati oggi nel corso del convegno “Il lavoro al tempo dell’intelligenza artificiale”.

L’Intelligenza Artificiale nelle aziende italiane

La digitalizzazione sta crescendo in Italia, con risultati significativi raggiunti soprattutto dopo la pandemia. L’analisi del Selfi 4.0 mostra una diminuzione delle aziende che sono agli inizi del loro percorso digitale (da 41,6% a 37,4% dal 2021 al 2023). Tuttavia, c’è un ostacolo significativo: la carenza di competenze digitali tra i lavoratori. Richieste da oltre il 60% delle aziende, sono di difficile reperimento – se non introvabili – in quasi la metà dei casi.

Andrea Prete, presidente di Unioncamere, sottolinea:

Le aziende hanno capito l’importanza dell’IA per rimanere competitive, ma quelle che si sono già attrezzate sono poche.

Per sopperire al gap, le Camere di commercio stanno sostenendo le aziende con informazioni e formazione attraverso i Punti Impresa Digitale (PID). Hanno anche avviato un progetto di Open Innovation per migliorare la gestione delle informazioni attraverso l’IA ed una serie di sperimentazioni basate sulla nuova tecnologia: come ad esempio la piattaforma Stendhal, che analizza e verifica la competitività di oltre 200 destinazioni turistiche italiane. Competenze digitali richieste.

In nodo competenze: le più richieste e dove

Le competenze digitali sono diventate cruciali, con quasi il 64% delle posizioni aperte nel 2023 che richiedono la capacità di utilizzare tecnologie Internet. Inoltre, oltre il 50% delle posizioni richiede competenze specifiche nell’uso di linguaggi e metodi matematici e informatici.

Le professioni più qualificate sono quelle che richiedono maggiori competenze digitali. Ad esempio;

  • il 96,6% dei dirigenti dovrebbe essere in grado di utilizzare tecnologie Internet,
  • il 94,8% dovrebbe conoscere i linguaggi e i metodi matematici,
  • il 66,6% dovrebbe essere in grado di gestire processi innovativi.

Il Nord Ovest è l’area con la più alta richiesta di competenze digitali. Tuttavia, quando si tratta dell’applicazione di tecnologie digitali, robotica e big data analytics ai processi aziendali, la domanda più grande proviene dalle regioni del Sud Italia.

Le competenze più difficili da trovare riguardano l’utilizzo di Internet e di linguaggi e metodi matematici e informatici. Queste competenze sono particolarmente richieste per gli ingegneri elettrici e informatici, i tecnici delle costruzioni civili e i gestori di reti e sistemi telematici.

Per quanto riguarda la capacità di gestire soluzioni innovative con le tecnologie 4.0, gli ingegneri elettrici, i tecnici delle costruzioni civili e i gestori di reti e sistemi telematici sono tra i profili più richiesti.