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DMA: stretta UE su 22 piattaforme dei colossi Web

di Alessandra Gualtieri

6 Settembre 2023 17:00

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La UE ha designato sei gatekeeper (Google, Amazon, Apple, Tiktok, Facebook e Microsoft) ai sensi del Digital Markets Act: ecco cosa cambia.

In attuazione del Digital Markets Act (DMA) a tutela della libera concorrenza sul Web nella UE, la Commissione Europea ha annunciato la lista delle piattaforme chiamate ad applicare le nuove e più stringenti regole previste dal DMA per garantire libero accesso al mercato.

Sono sei le società designate come “gatekeeper” digitali in base alle soglie previste dal DMA e, come tali, chiamate a rispettare i vincoli che ne conseguono: Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (Tiktok), Meta (Facebook) e Microsoft.

I sei colossi del Web operano in otto diversi settori, controllando ben 22 piattaforme:

  1. Tiktok, Facebook, Instagram e Linkedin (social media);
  2. Google Maps, Google Play, Google Shopping, Amazon Marketplace, App Store e Meta Marketplace (servizi web);
  3. Youtube (video);
  4. WhatsApp e Messenger (messaggistica istantanea);
  5. Google, Amazon e Meta (comunicazioni pubblicitarie);
  6. Google Android, iOS e Windows PC OS (sistemi operativi);
  7. Google Search (motori di ricerca);
  8. Chrome e Safari (browser di navigazione).

I gatekeeper sono infatti le grandi piattaforme digitali (gateway) che forniscono “servizi di base” come motori di ricerca online, app store e messaggistica. Tali soggetti dovranno ora rispettare obblighi e divieti elencati nella DMA, come ad esempio quello di privilegiare i propri servizi ai danni di quelli offerti dalla concorrenza.

Le sei big tech chiamate in causa avranno sei mesi per adeguarsi alle nuove norme e, nel caso in cui non le rispetteranno, saranno soggette a sanzioni pecuniarie fino al 10% del loro turnover annuo (disponibili online le FAQ complete della Commissione UE).

Come ha commentato il commissario al mercato interno, Thierry Breton:

Il nuovo quadro regolamentare aprirà le porte di Internet. Con la designazione di oggi stiamo finalmente rimettendo in discussione il potere economico delle più grandi aziende del settore, offrendo più scelta ai consumatori e creando nuove opportunità per le piccole società innovative (…) Era ora che l’Europa stabilisse in anticipo le regole del gioco, per garantire che i mercati digitali siano equi e aperti.