Le PMI italiane stanno tentando di agganciare laripresa, sebbene un buon 19% ammetta di fare fatica a sopravvivere e un 8% sia stato colpito da chiusure permanenti durante la pandemia. Lo si evince dalla ricerca condotta da Ipsos che ha analizzato 43 Paesi per verificare il contributo degli strumenti digitali riguardo a questa crescita, soprattutto alla luce dei cambiamenti generati durante e in seguito alla crisi Covid.
Nella cornice della campagna “Le Idee Migliori Meritano di Essere Scoperte” per la visibilità online alle PMI, Meta (Facebook) ha commissionato uno studio sulla digitalizzazione per dimostrarne l’efficacia tra le piccole imprese che si spostano online.
Molte sono già consapevoli dell’importanza degli strumenti messi a disposizione della tecnologia, così come il loro impatto immediato sull’acquisizione di nuovi clienti, sulla produttività e sui ricavi: se il 22% delle PMI italiane dichiara di aver attuato cambiamenti sostanziali dopo la pandemia, il 66% delle imprese afferma che la propria attività è più forte e redditizia. Per il 59%, inoltre, le piattaforme sono state indispensabili anche per l’avvio attività.
Gli strumenti digitali, in particolare, hanno rappresentato un toccasana per le PMI durante la pandemia da Covid-19. A crescere grazie alle piaffarome social è stato infatti anche il commercio transfrontaliero.
Le app social hanno anche alimentato la creazione di posti di lavoro nelle comunità locali. L’80% delle imprese nazionali intervistate, infine, le reputa un modo molto personale per connettersi con i clienti.
Oggi siamo a un punto di svolta tecnologico, – ha dichiarato Luca Colombo, Country Director di Meta in Italia. Gli strumenti digitali sono al centro delle attività di ogni settore e organizzazione e non sono mai stati così importanti come in questo momento.