Lo scorso 24 marzo 2022 è stato approvato il testo del Digital Markets Act (DMA), l’Accordo sui mercati digitali siglato tra il Consiglio e il Parlamento Europeo che sarà applicato in tutti gli Stati dell’Unione Europea entro sei mesi dall’entrata in vigore.
Più concorrenza sui mercati digitali
Obiettivo primario del DMA è quello di stabilire norme precise per favorire una concorrenza più equilibrata nei mercati digitali, limitando i poteri dei colossi tech e offrendo ampia scelta agli utenti per quanto riguarda i servizi Internet da implementare. Il Digital Markets Act, quindi, rappresenta un freno all’influenza che le big tech possono avere all’interno del mercato digitale: appartengono a questo gruppo diversi “Gatekeeper”, come Apple, Google, Amazon, Microsoft e Meta definite anche LoPs (Large Online Platforms).
Cosa prevede l’accordo
- divieto di preinstallare i software sui dispositivi, in modo tale che ciascun utente possa valutare in autonomia tutti i prodotti alternativi e scegliere con maggiore consapevolezza;
- divieto di uso dei dati degli utenti per le inserzioni pubblicitarie personalizzate senza il loro consenso esplicito;
- divieto di imporre limiti per impedire agli utenti di disinstallare software o applicazioni preinstallati se lo desiderano;
- divieto di impedire ai consumatori di mettersi in contatto con le imprese al di fuori della piattaforma;
- divieto di riservare ai propri servizi e prodotti un trattamento favorevole sulla loro piattaforma.
- adozione di misure di interoperabilità per i social media e le App di messaggistica, chiamate a comunicare tra loro per ridurre la dipendenza dalle grandi piattaforme digitali;
- concessione agli sviluppatori di software di rendere disponibili i loro prodotti senza essere obbligati a venderli attraverso gli store delle grandi aziende Tech, accedendo anche alle funzionalità supplementari negli smartphone;
- consentire agli utenti commerciali di accedere ai dati che generano utilizzando la piattaforma;
- consentire agli utenti commerciali di promuovere offerte e concludere contratti con clienti al di fuori della piattaforma;
- ornire alle imprese che fanno pubblicità sulla piattaforma gli strumenti e le informazioni per consentire a inserzionisti ed editori di effettuare verifiche indipendenti dei messaggi pubblicitari ospitati dalla piattaforma.
Per quanto riguarda le sanzioni previste per chi non rispetta le regole del DMA, queste possono estendersi fino al 10% del fatturato o fino al 20% in caso di violazioni ripetute: queste ultime, se si verificano tre volte nell’arco di otto anni, potrebbero anche condurre all’obbligo di cessione di parte degli asset aziendali e al divieto di promuovere nuove acquisizioni.
Vantaggi del Digital Markets Act
- Gli utenti commerciali che dipendono dai gatekeeper per offrire servizi nel mercato unico potranno operare in un contesto più equo. In particolare, imprese e startup innovative non dovranno rispettare condizioni e limiti per operare in libera concorrenza.
- I consumatori finali potranno contare su una rosa di servizi più numerosi e concorrenziali, potranno cambiare più facilmente il proprio fornitore e disporranno di un accesso diretto ai servizi, con prezzi più equi.
- I gatekeeper saranno limitati nel ricorrere a pratiche sleali nei confronti degli utenti commerciali e dei clienti.