A partire dal 14 gennaio Microsoft interromperà definitivamente il supporto verso Windows 7, che non riceverà più gli aggiornamenti. Secondo gli esperti, il 26% dei computer funzionerà ancora con il software, tuttavia i computer potranno andare incontro a un maggiore rischio di attacchi ransomware.
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Secondo Veritas Technologies, le aziende che ancora usano Windows 7 devono mettere in atto soluzioni e strategie per limitare l’impatto che la maggiore vulnerabilità a ransomware potrebbe avere sul loro business. Facendo riferimento al noto virus WannaCry del 2017, infatti, Veritas sottolinea come questo tipo di attacco tenda ad avere conseguenze disastrose sulle organizzazioni che meno si possono permettere di pagare il riscatto.
È quindi fondamentale per coloro che utilizzano Windows 7 – spiega Ian Wood, Senior Director, EMEA Cloud & Governance Business Practice di Veritas – agire subito e mettere in atto piani per garantire che siano in grado di proteggersi. Le aziende devono comprendere i propri dati e assicurarsi che le informazioni siano archiviate in luoghi adeguati, dove possano essere protette e rese disponibili quando necessario.
Le imprese possono affrontare questa sfida seguendo alcuni consigli basilari:
- educare i dipendenti affinché i dati possano essere salvati in luoghi sicuri, come server centralizzati, data center o cloud;
- valutare i rischi imparando a conoscere i propri dati e accertandosi che la collocazione sia conforme alle policy aziendali e alle normative del settore;
- considerare un upgrade dei software, ad esempio per le piccole medie imprese la soluzione migliore potrebbe essere quella di fare l’upgrade dei sistemi operativi, adottandone uno che sia ancora supportato;
- installare le patch finché è possibile;
- assicurarsi di aver eseguito il backup dei dati applicando la “regola del 3-2-1”, secondo la quale chi possiede dei dati importanti possa contare su tre copie, due delle quali salvate su due dispositivi di diversa tipologia e una custodita in “air gap” in un altro luogo.