La modalità  XP incoraggia il passaggio a Windows 7?

di Marco Mattioli

Pubblicato 23 Novembre 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:52

La migrazione da un sistema operativo ad un altro crea inevitabilmente timori ed incertezze tra gli utenti professionali, che con l’arrivo di Windows 7 non vorrebbero nè rinunciare a XP, avendo resistito saltando Vista.
In pratica, però, dovendolo fare, tutti vogliono rendere il più possibile indolore il passaggio di dati e programmi da una versione all’altra. E allora, servirà  l’emulatore XP a trainare la migrazione?

L’avvento di Windows 7, ad ogni modo, viene considerato positivamente dagli addetti ai lavori, confermando i giudizi positivi che erano stati espressi sin dalle prime versioni pubbliche.
Tra le diverse opzioni disponibili nella nuova piattaforma di Microsoft, dunque, assume rilievo la tanto decantata “Modalità  XP“, che dovrebbe favorire la massima compatibilità  con gli applicativi sviluppati per il precedente sistema.


Per utilizzarla con tranquillità , Microsoft richiede che sia presente e abilitata nel BIOS l’opzione di virtualizzazione con AMD-V, Intel VT o VIA VT.

Per determinare se l’hardware del proprio PC supporta tali estensioni, si può utilizzare un tool dedicato.

In funzione della versione di Windows 7 posseduta, potrebbe quindi essere necessario installare Windows XP Mode.

Uno degli aspetti più convincenti è che si possono parallelamente tenere aperte sul desktop finestre native di Windows 7 con altre in emulazione XP, favorendo così l’operatività  e l’immediatezza d’uso.
Inoltre, viene offerto anche un pieno supporto delle periferiche USB, aspetto da non sottovalutare.

La modalità  XP sembra dunque un valido strumento per incoraggiare il passaggio verso Windows 7 anche da parte di coloro che utilizzino applicazioni particolari ed incompatibili.

In prospettiva, la virtualizzazione potrebbe inoltre essere la strada che seguirà  Microsoft per garantire la massima compatibilità  con tutte le precedenti versioni dei suoi sistemi operativi.