Microsoft, che tra poco più di un mese lancerà al pubblico il nuovo S.O. Windows 7, ha rilasciato pubblicamente una versione di prova (90 giorni) di Windows 7 RTM Enterprise Edition. Non una beta, ma il S.O. fatto e finito pronto all’uso, con la possibilità di acquistare la licenza una volta scaduti i 90 giorni di prova.
Lo scopo dell’iniziativa è far provare Windows 7 agli amministratori IT per verificare il funzionamento e la compatibilità con software ed hardware aziendale.
Ovviamente, dopo aver testato le versione preliminari non ci siamo lasciati sfuggire la possibilità di testare anche la versione finale del sistema operativo.
Il test è avvenuto installando Windows 7 su una macchina virtuale con 768Mb di RAM disponibile utilizzando VMware Server 2. Il processo di installazione da file ISO è stato molto rapido. Orologio alla mano, circa 15 minuti.
Essendo una versione finale (in lingua inglese) è disponibile anche l’opzione “upgrade“. Noi ovviamente abbiamo eseguito un’installazione da zero.
L’installer è molto lineare, non viene chiesto nulla, nessun dato da inserire, tutto verrà fatto poi a Windows 7 avviato.
Il S.O. si conferma, anche in questa versione finale, non esoso in fatto di risorse di sistema. All’avvio, il task manager indica circa 360Mb di RAM occupata. Non molto dunque, e sopratutto molto meno di quanto serva a Vista per funzionare.
Il tema grafico continua a non “spiccare”, ma può essere tranquillamente personalizzato. Dopo aver installato l’antivirus, navigato un po’ ed inserito alcuni widget, Windows 7 si assestava sui 500Mb di RAM utilizzata. Questo mini stress-test conferma che il S.O. non è assolutamente avido di risorse.
La versione di Windows testata è quella destinata ai computer aziendali e come tale include risorse dedicate ad una gestione più completa delle reti.
In questa veloce prova abbiamo trovato interessanti gli accessi diretti al remote desktop e alle configurazioni della rete (condivisione inclusa). Rispetto a Vista è stato tutto migliorato e semplificato.
Non possiamo non nascondere che il S.O. risponde meglio rispetto al desktop su cui gira il sistema virtualizzato, segno che le ottimizzazioni richieste dagli utenti sono state fatte molto bene.
Vale dunque la pena passare a Windows 7?
Credo che l’utente finale privato, stanco di Vista, possa trovare in “Seven” un’ottima alternativa, anche perché il computer risulterà poi più snello e veloce.
Lato azienda è presto per dire se Windows 7 replicherà il successo di Windows Xp. Saranno necessari molti più test specifici per verificare l’effettiva compatibilità con le risorse aziendali e da ultimo la disponibilità economica a sostenere l’upgrade di tutti i sistemi.