Che l’industria informatica si stia muovendo sempre di più nella direzione delle applicazioni web-based è innegabile: di fatto, sono sempre di più servizi online che nascono con lo scopo di sostituire, o integrare, i software tradizionali.
Ne sono un esempio Google Docs o Zoho. Tali servizi – ma se ne potrebbero citare molti altri – sono esemplari del cambiamento in atto.
Cerchiamo di comprendere fino a che punto tali soluzioni possono rappresentare una reale leva di sviluppo sostenibile per le Pmi, fornendo un concreto valore aggiunto.
La domanda è: cosa rappresentano queste applicazioni per una piccola e media impresa?
Sicuramente un’occasione non indifferente di risparmio e di ottimizzazione delle risorse.
Spostando la gestione dei servizi erogati e i propri archivi in Rete, si ha la possibilità di abbattere drasticamente i costi, migliorando allo stesso tempo l’accessibilità al nostro materiale.
Il fatto di poter contenere notevolmente i costi (gestione delle licenze, aggiornamenti, manutenzione, riciclo delle macchine) rappresenta sicuramente un punto di forza molto concreto.
Ma la sicurezza? E i possibili problemi?
Sono molte le questioni insolute che restano aperte.
Molti potrebbero obiettare una mancata sicurezza dei dati, altri ancora una difficoltà nel formare figure professionali in grado di gestire questo cambiamento e lavorare su tali strumenti.
Quel che è sicuro – da questo punto di vista – è che non è sempre facile ipotizzare soluzioni di migrazione di questo tipo, più per un gap culturale che per vincoli tecnico/pratici.
La soluzione ideale è quella più adatta alle nostre esigenze concrete, questo è ovvio. L’unico consiglio possibile, pertanto, è quello di non precludersi vie possibili, ma di vagliare sempre attentamente ogni alternativa applicabile e scegliere (dopo un’attenta analisi) quella più adatta alla nostra necessità . Senza limitazioni e ottusità , ma neanche slanci eccessivi.