La sfida in atto da tempo tra Microsoft e Google per il “dominio” della Rete sta conoscendo in questi giorni un ulteriore atto, dovuto al rilascio in versione beta del nuovo browser del colosso dei motori di ricerca.
Google Chrome è stato infatti pensato per proporsi come valido concorrente di Internet Explorer, seguendo ancora una volta la strada dell’open source, aspetto che potrà certamente aiutare lo sviluppo e la diffusione del software.
Originale e coinvolgente la sua presentazione, basata su un fumetto che cerca di mettere a fuoco le peculiarità del programma di navigazione, partendo dal concetto che il Web ha ormai trasformato le pagine in applicazioni, mutando l’esperienza di navigazione degli utenti nella maggior parte dei siti.
Questa scelta deriva probabilmente dall’idea di rivolgersi in particolar modo al pubblico più giovane, che predilige giocare, guardare video, ascoltare musica, effettuare acquisti online e chattare, in piena logica Web 2.0. E ciò senza scostarsi dalla semplicità di utilizzo che da sempre contraddistingue i prodotti della grande G.
In realtà le caratteristiche offerte da Chrome potranno risultare d’interesse anche per imprese e professionisti, grazie all’integrazione di funzionalità di editing, gestione della posta elettronica e PIM. Potranno quindi essere soddisfatte le esigenze sempre più stringenti in termini di collaborazione tra colleghi, impiegati anche su sedi aziendali lontane tra loro.
Senza tralasciare il rispetto di un requisito fondamentale: la sicurezza. Ogni scheda viene considerata come un processo separato, migliorando così la stabilità generale dell’applicativo. Se infatti una di esse dovesse incontrare un errore, le altre continueranno a restare attive.
L’introduzione del motore aggiornato di JavaScript dovrebbe contribuire a migliorare le prestazioni dell’attuale generazione di applicazioni web e ad estendere la compatibilità con quelle future. La mancanza di componenti aggiuntivi rappresenta al momento uno dei limiti principali, anche se è ragionevole ipotizzare che nei prossimi mesi tale lacuna verrà colmata dalla comunità di sviluppatori.
Non poteva essere tralasciata la fase di ricerca di contenuti ed informazioni, che può contare su una barra semplificata per ottenere nel minor tempo possibile i risultati desiderati. All’apertura di una nuova scheda è poi possibile visualizzare una pagina indicante i siti maggiormente visitati, quelli più recenti ed i preferiti, attivabili dal desktop con apposite scorciatoie.
Per proporsi come reale alternativa anche a Firefox, l’applicativo punta inoltre su velocità , leggerezza e stabilità , elementi anch’essi apprezzabili nel mondo del lavoro. L’opzione per la navigazione in incognito consente inoltre di rispettare la privacy, riducendo la possibilità di lasciare informazioni di rilievo in rete durante una sessione di navigazione.