Nonostante il successo inferiore alle attese finora riscontrato da Google Docs, il futuro delle applicazioni nell’ambito delle normali attività di office automation sembra avere concrete possibilità di essere online. La conferma arriva da un’attività di beta test avviata da Microsoft, che appare intenzionata a non farsi coglier impreparata dall’eventuale successo di quello che ormai per la società di Redmond appare come il principale e più agguerrito concorrente.
Secondo quanto riportato nei giorni scorsi sul sito americano ZDnet e che oggi è notizia certa, dietro al progetto che ha preso il nome di Albany si nasconde un’offerta che ha tutte le carte in regola per andare a contrastare la strada aperta da Google.
Ufficialmente, infatti, il progetto si presenta come l’evoluzione di tre prodotti raccolti un bundle e destinati a una vendita al dettaglio, ma analizzandola più in profondità emergono diversi punti in comune con le più recenti proposte Google.
L’unione di OnCare (il software Microsoft per la sicurezza), la versione base di Office rivolta agli studenti e singoli utenti e, soprattutto, le funzionalità di collaborazione Live Workspace, portano subito a pensare a qualche cosa di molto simile.
Fino a oggi, i primi destinatari di Google Docs sono stati gli utenti finali e, per la stessa ragione, Microsoft ha pensato Albany come destinato alla stessa categoria.
Il recente annuncio della collaborazione di Google con Saleforce apre però nuovi scenari. Per effetto della partnership, la suite di applicazioni Google Apps insieme a quella di CRM di Salesforce vuole diventare uno strumento a portata della aziende, “capace di offrire loro la possibilità di comunicare e collaborare in senza la necessità di hardware software da scaricare, installare o mantenere”.
Una dichiarazione di guerra neppure tanto nascosta al modello attuale di vendita delle applicazioni da configurare e utilizzare su client e server.