Leggendo l’articolo di Alessandro Vinciarelli apparso su PMI.it qualche tempo fa, mi è venuto spontaneo riflettere sull’interessante tema trattato: Firefox, il browser di casa Mozilla, si sta gradualmente diffondendo presso le utenze aziendali benché questo mercato sia ancora dominato da Internet Explorer targato Microsoft.
L’articolo mette per l’appunto in evidenza come il browser open source si sia ritagliato a fine 2007 una consistente fetta di mercato aziendale, pari a circa il 18%.
La ricerca in questione e le analisi dei risultati sono state rese disponibili da Forrester a questo indirizzo. Se da un lato è pur vero che IE mantiene una posizione assolutamente predominante, dall’altro è anche vero che non prendere in considerazione questi dati potrebbe essere poco saggio.
Mozilla Firefox è un browser che dà molta importanza alla dimensione di sicurezza in fase di navigazione.
Uno dei motivi – se non il principale – che può farlo apprezzare così tanto dalle utenze business.
Nelle nuove versioni sono infatti implementati controlli antiphishing, antispam, blocco di pop-up e di pubblicità non desiderata e via dicendo.
Oltre a questo, si aggiunge la possibilità di personalizzare il browser a livelli davvero interessanti: non solo è è possibile modificarne il tema ma, soprattutto, si possono aggiungere moduli ed estensioni che permettono di usufruire di interessanti funzionalità altrimenti irraggiungibili.
Personalizzazione e sicurezza sono solo due degli aspetti principali che è possibile rilevare in Firefox, aspetti che emergono immediatamente anche nei casi di utenze meno esperte.
Si tratta senza dubbio di dati da considerare e ai quali prestare attenzione: Firefox è un prodotto eccellente, ben configurabile e personalizzabile secondo le esigenze di ognuno di noi.
Come abbiamo visto, la possibilità di modificare e di aggiungere moduli o plugin lo rendono un software davvero completo per quanto riguarda il netsurfing.
A mio modo di vedere si potrebbe cominciare a prendere in analisi la sua implementazione.
Ovviamente non stiamo parlando di compiere particolari rivoluzioni o capovolgimenti di sorta: offrire un’alternativa, in questo caso valida e sicura, al comune browser che utilizziamo quotidianamente potrebbe essere una mossa intelligente e particolarmente interessante per i risvolti che abbiamo già sottolineato.
Se fate le vostre considerazioni non vi resta che fare qualche prova, del resto: non costa nulla.