Il mondo FLOSS (Free Libre Open Source Software) è in subbuglio: la scadenza ormai prossima della nuova distribuzione Ubuntu, denominata Hardy Heron (Airone Audace), aveva messo tutti in allerta già da tempo. Ora i rumors sono realtà .
Non stiamo parlando di un applicativo o di un sistema operativo bensì di tutto ciò che serve per equipaggiare un computer e renderlo pronto all’uso, tanto in ambito privato quanto aziendale.
Il rilascio della nuova beta di Ubuntu (che precede il rilascio della versione definitiva previsto per il prossimo 24 aprile) era nell’aria già da qualche settimana, e appena uscita non ho resistito e ho effettuato l’aggiornamento della versione precedente (Ubuntu 7.10). Nessun problema, nessun inconveniente.
Credo, però, che sia innanzitutto necessario chiarire il significato dei numeri che affiancano il nome di questa distribuzione, dando per scontato che tutti sappiano che cos’è una “distribuzione”.
Il primo numero identifica l’anno del rilascio mentre il secondo numero specifica il mese. Da anni Ubuntu viene rilasciata ad aprile e a ottobre, e infatti le precedenti release hanno come codice di rilascio i numeri 7.10, 7.04 è così via, procedendo a ritroso, fino alla prima versione: il Riccio Veterano 5.04 .
La nuova versione di Ubuntu presenta numerose novità , molte delle quali relative ai servizi offerti all’utenza. Va infatti detto che Ubuntu si propone di offrire un sistema pronto all’uso, semplice e di facile comprensione e utilizzo. Vediamo le novità :
- Rifacimento icone
- Nuovi temi Gnome
- Miglioramento nella creazione/gestione volumi criptati
- Miglioramento supporto HW soprattutto per Laptop
- Facilitazione nella generazione dei menù
Per i più “tecnici”, sono da segnalare l’adozione di Gnome 2.22, Kernel Linux 2.6.24, Firefox 3 (beta), Xorg 7.3 e, in generale, un sostanziale miglioramento delle prestazioni.
Un discorso a parte va riservato a Wubi, applicazione che consente di utilizzare Ubuntu installandolo o disinstallandolo come una qualsiasi applicazione di MS-Windows, senza che questo implichi modifiche al partizionamento del disco.
Le distribuzioni Linux ci avevano da tempo abituato alle versioni Live, ovvero avviabili da CD-ROM, via Lan o attraverso chiavetta Usb… ora è disponibile un altro metodo per chi si voglia avvicinare al software aperto e libero da vincoli commerciali e, in generale, alla filosofia FLOSS.
Un ultima precisazione: Ubuntu 8.04 è una LTS (Long Term Support); questo vuol dire che la versione desktop viene supportata per 3 anni mentre quella server ha il supporto della community per 5 anni.
Dimenticavo… se volete aggiornare la versione di Ubuntu lo potete fare se avete una 6.06 o successiva, attivando l’update manager con l’opzione di cambio release, ovvero
<ALT>-F2
e digitare update-manager --devel-release
… poi fa tutto da sé (o quasi, ma senza patemi)!