Alle volte i tempi informatici sono davvero rapidi, non c’è dubbio. Giusto qualche giorno fa, stavo lavorando a un post dedicato alla notizia dell’abbandono – da parte di Microsoft Office 2003 – del supporto ad alcuni vecchi formati di file.
Bene: non è passato inosservato il clamore sollevato da diversi utenti di lunga data che, a seguito di questa azione, hanno visto diventare inaccessibili alcuni vecchi file in determinati formati. In particolare, erano stati colpiti file prodotti con applicativi Corel, tra cui Corel Draw, un programma di grafica molto popolare fino a qualche anno fa, accusati da Microsoft di essere poco sicuri.
Le diverse rimostranze sollevate dai diretti interessati hanno sortito il loro effetto. La software house del quasi-ex Bill Gates ha fatto una brusca retromarcia, con tanto di scuse alla rivale Corel.
Dal punto di vista pratico, il problema è stato risolto con un modulo scaricabile direttamente dal sito Microsoft e che rende nuovamente possibile aprire i documenti nei formati interessati. Ma a livello di immagine la questione è ben più delicata.
Come riporta l’edizione americana online di Computerworld, un portavoce della società di Redmond si è fatto carico anche nel proprio blog personale di spiegare gli errori commessi, non mancando di sottolineare che per buona parte si è trattato di questioni legate a un imperfetta comunicazione interna.
In sostanza, David LeBlanc, senior software development engineer del Microsoft Office team ha spiegato che l’errore più grosso è stato attribuire i problemi di sicurezza a un formato in quanto tale, quando in realtà i problemi possono derivare esclusivamente dalle porzioni di codice che quel formato lo leggono e lo usano.
Quindi, la falla di sicurezza non era nel formato natìo, ma nel parser utilizzato da Office (quindi un problema tutto di Microsoft) per aprire i documenti incriminati, troppo datato per essere ancora affidabile e di conseguenza da riscrivere.
Che la questione si sia rivelata particolarmente delicata (si potrebbe interpretare come il rischio che i diretti interessati adissero vie legali contro il produttore di Office), il modo con cui le scuse per quanto successo siano state più volte ribadite, chiamando in causa anche presunti problemi di comunicazione interna nella gestione della vicenda.
Sembra quindi che per il momento Microsoft non abbia una gran voglia di avventurarsi in nuovi procedimenti giudiziari, con la prospettiva di nuove sanzioni dopo quelle arrivate di recente dalla UE.