Personale addetto alle vendite rimpiazzato da una app. Succede negli Stati Uniti dove alcuni esercizi commerciali hanno iniziato a comunicare con i clienti tramite una applicazione smartphone chiamata Swirl che utilizza sensori per tracciare la loro posizione inviando offerte personalizzate e consigli per acquisti quando si apprestano ad entrare in un negozio.
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New York e Boston sono le prime città ad aver adottato questa tecnologia, che cerca di rivolgersi e coinvolgere soprattutto i più giovani. E’ un modo per ridefinire l’esperienza dello shopping con una piattaforma di mobile marketing, lanciata da pochi giorni e scaricabile gratis da Appstore, che sfrutta un mezzo come lo smartphone utilizzato anche da oltre il 50% degli adulti.
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Secondo una indagine condotta da Swirl circa l’83% degli acquirenti di sesso femminile sarebbe disposto a condividere informazioni sulla loro ubicazione se ricompensati, mentre il 58% di persone intervistate sarebbe entusiasta di ricevere un’offerta personalizzata sul proprio smartphone nel negozio.
Molte donne (76%) preferiscono continuare a comperare abiti e scarpe recandosi direttamente nel punto vendita piuttosto che online.
E’ qui che entra in scena Swirl. Per intercettare le consumatrici che vanno al negozio fino ad un raggio di 300 metri basta installare su pareti e scaffali alcuni sensori, basati su tecnologia Bluetooth in grado di azionare sullo smartphone messaggi pubblicitari e offerte mirati al singolo utente. I sensori funzionano senza bisogno di connessione ad Internet e sono alimentati tramite batteria.
L’uso di sensori è unico da parte di Swirl, che si può scaricare da App Store, ma esistono in commercio molte altre applicazioni, come Shopkick, Clutch o Sudo, che via cellulare inviano pubblicità al cliente entrato in un negozio utilizzando però sistemi di localizzazione GPS e di tracciamento wireless WiFi.