Microsoft si pone su di un altro piano rispetto ad Apple per quanto riguarda il futuro a medio e lungo termine dei tablet: se per la seconda i tablet rappresentano l’inizio di una nuova era, battezzata “post-PC”, per la prima si tratta di un fenomeno passeggero, non destinato a perdurare.
Il pensiero di Craig Mundie, chief researcher e strategy officer di Microsoft, poggia le sue fondamenta sulla distinzione tra mobile e “portatile”: «mobile è qualcosa che la gente desidera utilizzare quando è in movimento, e “portatile” è qualcosa che trasporti e poi utilizzi».
Nella prima categoria rientrano gli smartphone, che tendono a diventare sempre più personal computer portatili, mentre la seconda viene associata al laptop. I tablet si troverebbero secondo Mundie in una scomoda posizione a cavallo tra le due categorie, senza assumere una connotazione chiara e definitiva, mentre alcune caratteristiche dei tablet li avvicinano agli smartphone e viceversa.
Smartphone e portatili svolgerebbero quindi egregiamente i loro compiti in mobilità e non ci sarebbe spazio per una terza categoria. Inoltre gli smartphone – prodotto in cui Microsoft crede fortemente e su cui punta grazie alla piattaforma Windows Mobile – sono destinati ad offrire caratteristiche sempre più sorprendenti, in grado veramente di scatenare negli utenti il “fattore Wow”.
Nonostante quindi il successo planetario di iPad, con 20 milioni di pezzi venduti e una previsione di 200 milioni di unità vendute entro 2014, Mundie non si dichiara fiducioso per il futuro dei tablet, il cui mercato potrebbe tradire coloro che hanno speso tempo e denaro per inseguire il mondo delle tavolette.
Microsoft si tiene al momento ad una certa distanza dal settore tablet; i primi esemplari basati su Windows 7 sono già in vendita ma hanno subito pesanti critiche a causa della loro interfaccia poco amichevole, troppo vicina alla tipica impostazione desktop dell’OS Microsoft.