Sono oltre trecentocinquanta milioni i pc venduti nel 2010, con una crescita del 14% rispetto alla rilevazione dello scorso anno, seppure in lieve flessione rispetto alla stime di settembre, in cui il mercato dei PC aveva registrato un +17,9%. Lo rivela Gartner, in un’analisi che fotografa la domanda mondiale di dispositivi e terminali assimilabili al concetto di personal computer.
La principale minaccia per i PC tradizionali sono smartphone e soprattutto netbook e tablet. Una spirale distruttiva per i classici computer, che non possono competere in portabilità e flessibilità di utilizzo.
Thin client e virtual desktop contribuiranno alla lenta ma inesorabile scomparsa dei desktop, soprattutto perché l’industria dei PC tradizionali evidenzia «l’incapacità di innovare in modo significativo» che, insieme alla continua riduzione dei prezzi, rende di fatto insostenibile la produzione.
Nell’attuale mercato, infatti, riesce a sopravvivere principalmente chi differenzia la produzione e le offerte commerciali, mentre è destinato alla disfatta chi investe nell’incremento dei volumi per ridurre i prezzi.
Sono questi i concetti che – secondo Gartner – devono guidare le scelte imprenditoriali delle case costruttrici, insieme alla consapevolezza di una clientela sempre meno disposta a spendere, a causa delle difficoltà economiche post-crisi.
In ogni caso, anche le stime per il prossimo 2011 continuano a seguire la strada del rialzo, con una crescita percentuale prevista del 15,9%, che equivale a 409 milioni di unità vendute.