I tablet sono piccoli, leggeri e sufficientemente potenti da poter eseguire gran parte del software enterprise. Tuttavia, si tratta di apparecchi ancora piuttosto costosi e non pensati per effettuare alcuni compiti tipici degli smartphone (quali ad esempio le telefonate), In poche parole, gran parte dei dipartimenti IT non considera i tablet un investimento in grado di ripagarsi nel tempo.
L’acquisto di una ingente quantità di tablet non rientra ancora nelle priorità delle aziende, che preferiscono utilizzare il proprio budget IT in acquisti più tipicamente business, relegando iPad e modelli di altre marche a fenomeni tipicamente consumer. Non a caso, anziché acquistare grossi stock di tablet, nel 60/70% dei casi le aziende preferiscono siano i dipendenti a portare i loro dispositivi personali al lavoro.
Le cifre mostrate da Gartner sembrano confermare tale visione: entro fine 2010 saranno venduti 19,5 milioni di tablet, una cifra considerevole e che raggiungerà i 208 milioni di unità entro fine 2014. Tuttavia, la stragrande maggioranze delle vendite sono attese in ambito consumer, con un utilizzo business estremamente limitato. «Sempre più aziende affermano di non potersi permettere l’acquisto di tutti questi apparecchi», dichiara Ken Dulaney, analista a Gartner Research.
Non si tratta solamente di iPad: la visione delle aziende non sembra destinata a mutare con l’arrivo dei nuovi e futuri tablet con uno spiccato taglio business quali il BlackBerry PlayBook di RIM o il Cisco Cius. Funzionalità innegabilmente utili quali videoconferenze e strumenti di collaborazione, insomma, potrebbero ancora non essere sufficiente a spingere i CIO ad acquistare un ulteriore apparecchio per i dipendenti.