Il futuro delle email appare quantomai incerto. Dopo essere stato lo strumento di comunicazione simbolo dell’era di internet, la posta elettronica sembra destinata a cedere il passo a nuovi canali.
A rivelarlo è il nuovo studio di IDC che ha analizzato a livello mondiale l’utilizzo dell’email a scopi lavorativi e personali, fotografando un quadro tutt’altro che positivo.
Il volume di traffico che viaggia attraverso le missive digitali è in continua crescita e le previsioni indicano che raggiungerà i 97 miliardi di mail nel 2007. La brutta notizia è che quasi il 50% sarà spam, ovvero messaggi indesiderati a carattere pubblicitario, di nessun interesse e soprattutto non richiesti.
Proprio la piaga delle mail spazzatura è tra le cause principali dell’annunciato declino della posta elettronica. In particolare quando si parla di email aziendali, la perdita di tempo derivante dallo spamming origina notevoli danni economici.
Per dare un’idea della portata del fenomeno, solo per scopi lavorativi nel 2007 saranno scambiati circa 5 Esabyte di dati via emal: 5 miliardi di Gigabyte. Un traffico enorme sporcato e appesantito dai messaggi inutili e deleteri.
Oltre allo spam, la supremazia della posta elettronica è fortemente minacciata da nuovi strumenti di comunicazione, come il Voip (Voice Over Internet Protocol), gli SMS e i programmi di Instant Messaging. A sceglierli sono soprattutto i lavoratori più giovani e il trend è in continua espansione.
IDC non si ferma a registrare i dati ma propone anche le possibili soluzioni che potrebbero arginare il tracollo delle email: programmi antispam sempre aggiornati e la possibilità di accedere più facilmente alla posta elettronica attraverso dispositivi mobili.