Nel 2007 la promessa Intel si chiamava Polaris, ma 80 core (famiglia Tera-Scale) erano troppi… oggi la realtà è un chip sperimentale a 48 core di elaborazione, che potrebbe consentire su un’unica macchina un carico di elaborazione almeno dieci volte superiore a quello gestito dagli attuali processori e compatibile con il codice x86 dei comuni PC. Lo ha presentato ieri la stessa Intel: una CPU in silicio dalle potenzialità estremamente interessanti che ha messo in fermento il mercato dei processori.
Un single-chip cloud computer, dunque, per sottolineare la vicinanza di concetto con il cloud computing per struttura e organizzazione dei singoli chip.
Intel promette un time-to-market rapido a fine sperimentazione, tanto da pronunciarsi sulla prossima distribuzione di almeno 100 processori ad università e centri di ricerca per le prove sul campo.
Il nuovo chip, oltre a rappresentare un alto potenziale in termini di elaborazione dato dal numero di core disponibili, è dotato di una nuova rete interna per la distribuzione delle informazioni.
Ma anche di nuove tecnologie per l’utilizzo mirato delle risorse energetiche: in questo senso, il consumo medio sarebbe di 25 watt, che può raggiungere i 125 watt quando la CPU viene utilizzata al massimo delle potenzialità.
Attendendo il primo chip al mondo con 48 core, Intel commercializzerà una nuova linea di CPU della serie Core già dai primi mesi del 2010, mentre i processori a sei e otto core verranno resi disponibili nei mesi successivi.