Da una ricerca sulla sicurezza mobile in Italia, condotta da AstraRicerche per Symantec Italia, emerge un scarsa affidabilità delle strategie aziendali in materia. Non solo: dinanzi alla mancata di specifiche policy in azienda, i dipendenti finiscono per ricorrere troppo spesso al “fai da te”.
Lo studio conferma innanzitutto la distinzione sempre più sottile tra dispositivi personali e aziendali (effetto BYOD): computer, portatili e smartphone personali sono ormai utilizzati per usi aziendali, e viceversa.
Il 59,3% dei dipendenti accede alla propria email attraverso dispositivi aziendali; viceversa, l’accesso alla posta elettronica aziendale avviene anche attraverso dispositivi personali, quali il computer portatile (52,1%) e il tablet di propria proprietà (45,6%).
Inoltre, ben l’89,4% dei dipendenti dichiara di aver scaricato applicativi “non autorizzati” anche all’interno di smartphone aziendali; stupisce soprattutto l’installazione di app in seguito ad una operazione di jailbreak, in grado di sbloccare la protezione degli smartphone.
La ricerca evidenzia quindi uno scarso impegno da parte delle aziende nell’educare e formare i dipendenti sulle best practice in materia di sicurezza e di consumerizzazione IT.
Tra l’altro, i dispositivi forniti ai dipendenti mancano in molti casi dei necessari sistemi di protezione e troppo spesso non vengono neppure forniti con applicativi aziendali certificati.
Le scarse informazioni fornite dalle aziende su come comportarsi in caso di rischi per la sicurezza, tendono così a creare un clima di sfiducia e di timore; si teme che l’azienda non sappia risolvere il problema o si temono punizioni e brutte figure.
Sono pochi infatti i dipendenti che si affidano al comparto IT in caso di problemi legati alla sicurezza dei dispositivi mobili: il 35% dichiara di risolvere il problema da sé, il 22,8% chiede aiuto ad amici o conoscenti, mentre il 13,5% preferisce il consiglio dei colleghi.