Accordo raggiunto tra Wind e Fastweb per la condivisione delle reti: obiettivo, un unico network – o per lo meno numerose strutture e apparati – broadband con costi ridotti sull’unbundling dell’ultimo miglio e quindi maggiore ROI sugli investimenti per la banda larga.
La condivisione riguarda antenne mobili, centraline e circuiti.
Condiviso anche l’utilizzo di infrastrutture civili, fibra ottica spenta e altre forme di capacità di trasporto.
Sfida aperta a Telecom Italia, dunque, ai cui rincari sui costi del canone unbundling le due società rispondono con questo accordo: «gli operatori alternativi di rete fissa hanno difficoltà ad avviare ulteriori investimenti nelle aree non direttamente coperte dalla loro rete, con conseguente danno per lo sviluppo della concorrenza nella telefonia fissa».
In realtà, il networking sharing non è una novità per Fasteweb, che già dallo scorso anno ha avviato questa strategia alleandosi con la stessa Telecom Italia per l’infrastruttura in fibra ottica.
Il nuovo patto serve a rispondere con decisioni agli effetti della crisi, ma anche all’ingresso sul mercato della banda larga di competitor forti come Vodafone.