In Italia un’azienda su quattro ha già adottato una o più tipologie di servizi IT Cloud, come ha rivelato la recente ricerca IDC sulla diffusione del Cloud Computing nel nostro paese, presentata integralmente il 28 marzo a Milano in occasione dell’IDC Cloud Symposium 2012.
In sintesi, il 25,3% delle aziende italiane ha oggi già adottato uno o più servizi erogati in modalità cloud: servizi a livello applicativo AaaS – Application-as-a-Service (17,2%), a livello infrastrutturale IaaS – Infrastructure-as-a-Service (16%) o di piattaforma PaaS – Platform-as-a-Service (9%).
Secondo IDC, nel 2015 la spesa in servizi erogati tramite Cloud pubblica raggiungerà i 72,9 miliardi di dollari a livello mondiale con una crescita importante che coinvolgerà anche il nostro Paese: le previsioni di IDC proiettano il mercato dei servizi di public cloud in Italia verso la soglia dei 900 milioni di euro.
«Questi sono solo alcuni degli aspetti del cambiamento che vede il Cloud Computing traghettare l’industria IT verso la cosiddetta “Terza Piattaforma“. Sancisce infatti l’ingresso del mercato dell’Information Technology nella “terza era”, dopo quella dei mainframe e dopo la seconda fase legata alla diffusione di pc, database, reti e ambienti client/server», spiega IDC.
Seppure in Italia il Cloud abbia superato la fase di diffusione iniziale e rappresenti la nuova frontiera dell’IT, si tratta comunque di un fenomeno piuttosto complesso e ancora da scoprire nella sua interezza e complessità.
Per comprendere al meglio il fenomeno e capire come andrà nel prossimo futuro a trasformare le architetture IT, si attende l‘IDC Cloud Symposium 2012, occasione per condividere le migliori best pratices e i risultati sinora conseguiti dai principali pionieri italiani e nazionali del Cloud.