La crisi economica ha colpito duramente diversi settori d’industria, IT compreso. Fin qui nulla di nuovo. Tuttavia, anche la recessione ha i suoi benefici: la riduzione dei costi. Il 2009 sarà l’anno degli investimenti hardware mirati, come i computer portatili.
Assieme ai netbook, i notebook registrano un tasso di vendita in controtendenza, con la conseguente riduzione del prezzo di vendita.
Inoltre la disponibilità dei nuovi mini-laptop, spesso dedicati alle funzionalità lavorative di base, ha condizionato non poco l’intero mercato dei portatili.
Gli utenti hanno infatti apprezzato la possibilità di lavorare con terminali flessibili e potenti ma leggeri e maneggevoli. Ormai i lavoratori vivono in un contesto complesso e in ambienti estremamente dinamici, in cui disporre di uno strumento hardware performante e sempre a disposizione, è un valore aggiunto per la produttività.
Di contro, è evidente che un mini-notebook non può sostituire un computer desktop nè il notebook tradizionale, ma può solo rimpiazzarlo in casi particolari. Pertanto, questa nuova categoria di computer, almeno in ambito lavorativo, è destinata da affiancare la dotazione già disponibile per i dipendenti.
Si tratta quindi di una spesa ulteriore? No, se si acquista con attenzione e se si fa riferimento a quella fascia di modelli il cui costo è inferiore a 400euro. In questo caso è garantito un rapido ritorno in termini di produttività.
L’unica pecca sembra l’attuale mancanza di connettività in alcuni ambienti – al momento fornita da connect card e prossimamente integrata direttamente nei notebook – e la necessità di sincronizzare i vari computer a disposizione, superabile peraltro attraverso i moltissimi strumenti disponibili in Rete.