Dispositivi wireless: pro e contro per l’IT

di Alessandra Gualtieri

10 Gennaio 2008 10:00

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L'utilizzo dei terminali mobili in azienda, senza la giusta strategia, aumenta i costi per le imprese e rallenta la produttività. Indagine CompTIA

Secondo l’ultima indagine CompTIA, oltre a produrre benefici in ufficio i dispositivi mobili sottraggono anche tempo e denaro ai dipartimenti IT delle imprese. &Egrave quanto ritengono molti manager e dipendenti d’azienda, secondo le dichiarazioni raccolte dall’Associazione.

Sta di fatto che tutte le aziende si stanno convertendo al wireless, tra terminali tlc e mobile computing.
Su 816 utenti business intervistati, il 65,7% ha dichiarato che il device preferito in azienda è il BlackBerry.

Lo studio ha evidenziato, tuttavia, come gli strumenti mobili utilizzati in ufficio sono visti anche come “usurpatori di tempo“. Tra gli altri device, citati in questo senso dai professionisti IT intervistati, spiccano anche pc portatili (4%), PDA (2,9%), cellulari (2,6%), iPhone (2,3%), laptop (2%), smartphone (0,5%) e tablet pc (0,5%).

«Al giorno d’oggi i professionisti dell’IT non hanno più a che fare con un esiguo numero di pc e stampanti connessi in una sola location», ha evidenziato John Venator, presidente e CEO di CompTIA. «Devono gestire un vasto numero di terminali che interconnettono la sede centrale con le filiali, i dipendenti in telelavoro, quelli in mobilità o gli uffici collegati via satellite dall’altro capo del mondo».

Le risorse necessarie a sviluppare una solida strategia mobile in azienda possono essere a volte rilevanti, e se non sono supportate da efficaci criteri di utilizzo possono non produrre il ROI sperato. Questo è certo.

La capacità di accedere alle applicazioni e ai dati da sedi remote o virtuali è uno strumento di estrema efficacia che aumenta l’efficienza e la produttività. Ma per ottenere il pieno vantaggio da tale strategia, secondo CompTIA, le aziende devono formare il proprio personale IT affinché sappia investirvi correttamente.