La School of Management del Politecnico di Milano ha presentato ieri allo IAB Forum 2007 i risultati della ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service, evidenziando la notevole espansione di questo mercato emergente.
Per quanto riguarda il mobile marketing, sono state analizzate 60 imprese di diversi settori (largo consumo, beni durevoli e servizi) studiandone l’utilizzo del canale mobile per campagne pubblicitarie (mobile advertising) ed attività promozionali(mobile promotion).
Nel primo caso il canale del mobile sta divenendo parte integrante della strategia comunicativa delle imprese, oltre ad essere usato per azioni mirate di brand awareness. Nel secondo caso i dispositivi mobili sono scelti come mezzi per raggiungere un target più giovane (tra i 18 e i 30 anni) e veicolare contenuti multimediali a complemento della comunicazione via web.
Gli strumenti più utilizzati sono risultati gli SMS, seguiti da MMS e videomessaggi, mentre in forte ascesa sono le versioni mobili dei siti aziendali. In totale, l’incremento rispetto al 2006 è stato del 77%, per un giro d’affari pari a 28 milioni di euro.
In crescita anche il mobile service management, ovvero l’utilizzo di tecnologie mobili nelle realazioni commerciali con i clienti: supporto pre-vendita, prenotazione, pagamento e comunicazione post-vendita.
Anche in questo caso il veicolo dominante è l’SMS, come è emerso dall’analisi di 63 imprese di vari settori (intrattenimento, turismo, largo consumo, finance, trasporto persone, sanità, ecc.). Il trend sembra essere analogo anche per quanto concerne i siti .mobi, in rapida diffusione, mentre stentano a decollare i software dedicati da installare sul proprio dispositivo.
Nonostante l’incremento del mobile service management sia inferiore a quello del mobile marketing (+32%), in questo caso il fatturato è quasi doppio: 50 milioni di euro.
Si delinea dunque un mercato florido e ricco di opportunità, considerando anche la progressiva crescita di dispositivi diversi dal cellulare (notebook, tablet pc, palmari, console portatili, lettori mp3) e la diffusione di tecnologie innovative come l’RFiD e il WiFi.
Tuttavia, «sono ancora molto poche le imprese che stanno utilizzando in modo strategico queste soluzioni.», sottolinea Umberto Bertelè, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio, a causa della « scarsa conoscenza delle applicazioni disponibili e la bassa percezione del loro valore.»
Eppure, continua Bertelè, «sia per penetrazione sulla popolazione, sia per diffusione di terminali 3G, l’Italia è prima in Europa e molto avanti anche rispetto agli Stati Uniti. Questo primato deve essere sfruttato dalle imprese italiane in termini di competitività sia all’interno dei confini nazionali, sia in ambito internazionale».