Intel sorride: un inaspettato incremento della domanda ha fatto lievitare i profitti del primo produttore di chip del mondo.
Nonostante la crisi economica che sta investendo gli USA, le società IT non hanno registrato particolari perdite, presentandosi anzi come isole felici nella tempesta finanziaria. Un fenomeno che può sembrare strano in un settore così instabile come quello dell’informatica.
Eppure il terzo trimestre del 2007 si è rivelato uno dei migliori per Intel, i cui profitti sono andati oltre le più rosee aspettative degli analisti finanziari. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il profitto è aumentato del 15%, passando da 1,3 a 1,9 miliardi di dollari, grazie a vendite che hanno toccato quota 10,1 miliardi.
La borsa ha apprezzato, e le azioni di Intel hanno registrato un rialzo del 5,1%. Il merito sembrerebbe principalmente del mercato dei PC portatili, la cui domanda è stata inusualmente forte negli ultimi 6 mesi. Eppure pochi l’avevano previsto. Gli analisti di IDC e JP Morgan hanno ritoccato le loro previsioni sul mercato dei PC, aumentando le aspettative di crescita di ben 2 punti percentuale.
Tuttavia è previsto un rallentamento per il primo trimeste del 2008, tradizionalmente periodo di magra per il settore. Intel non sembra però preoccupata, e si aspetta un notevole calo del costo per unità che aumenterà i margini di profitto per microprocessori, chipset e memorie flash.
«Alcuni settori potrebbero rivelarsi deboli, ma possiamo contare su una domanda soddisfacente da parte di Dell, HP, Nokia e Motorola», ha commentato il CFO Andy Bryant, fugando così le voci secondo cui il successo di Intel era da attribuirsi a una domanda sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze, che avrebbe perciò causato un notevole calo nei prossimi mesi.