Il mercato dello storage si infiamma: al CES sono state presentati due novità che costituiscono un passo importante per tutto il settore dell’immagazzinamento dati. SanDisk, forte anche dell’acquisizione dell’israeliana Msystems, ha annunciato i primi hard-drive flash per portatili. Si tratta di una tecnologia finora sfruttata principalmente in campo militare a causa del suo elevato costo, pur essendo molto diffusa nel mercato consumer con dispositivi di piccola capacità, ad esempio le memorie degli smartphone.
I drive appena rilasciati per i notebook hanno invece una capacità di 32 GB in formato da 1,8″, destinato comunque ad arricchirsi di altre versioni in relazione alle richieste del mercato. Il vantaggio offerto dalle memorie flash risiede nella mancanza di parti mobili, come le testine e i dischi dei tradizionali hard-disk, che rende questi dispositivi più resistenti alle sollecitazioni fisiche e quindi più resistenti. Inoltre i test condotti da SanDisk hanno dimostrato una maggiore velocità nel caricare i dati: Windows Vista si avvia in 35 secondi su sistemi che usano memorie flash, rispetto ai 55 secondi dei drive tradizionali. Il fattore di criticità è invece costituito dal costo superiore, se è vero che la stessa SanDisk stima in 600 $ l’aumento di prezzo di un notebook dotato di supporti flash. Il rapporto tra prezzo e capacità origina un ulteriore e pesante difetto: il limite di memoria possibile.
L’annuncio di SanDisk arriva infatti in concomitanza con quello di Hitachi che approfitta anch’essa del CES per presentare il primo hard-disk da 1 Terabyte (1000 GB) che sarà lanciato sul mercato entro la prima metà del 2007 al prezzo di 399 $. La differenza tra i due dispositivi è più che sensibile e si acuisce maggiormente se si considera la continua richiesta di memoria di un mercato che offre contenuti sempre più avidi di spazio, come i video in Alta Definizione che occupano 4 GB, il quadrupolo di quelli in formato tradizionale.