Il punto di vista di Intel® sui nuovi Centrino®

di Giuseppe Goglio

7 Giugno 2007 09:00

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L'autonomia è sempre il primo obiettivo di Centrino®: tanti piccoli nuovi accorgimenti consentono a Intel un deciso calo nei consumi per i notebook di nuova generazione. Ne parliamo con Andrea Toigo di Intel® Italia

Sono trascorsi quattro anni da quando Intel, con la presentazione della prima versione dell’architettura Centrino, ha segnato una svolta importante nel mondo dei notebook. Per la prima volta infatti, erano disponibili una CPU, un chipset e un componente di connettività wireless progettati espressamente per Pc portatili e non più come adattamento di modelli nati su desktop.

I benefici immediati di questa innovazione sono stati una drastica riduzione nei consumi e la possibilità di progettare notebook più compatti. Restando allineato alla filosofia originale di coniugare prestazioni e risparmio energetico, l’ultima evoluzione di Centrino ha compiuto nei giorni scorsi un ulteriore passo avanti, proponendo per la prima volta due versioni distinte: Centrino Duo e Centrino Pro. «Nel tempo, l’utilizzo del Pc portatile si è evoluto ed è emersa una sostanziale differenza tra le esigenze dell’utente professionale e quello domestico – spiega Andrea Toigo, business solution specialist di Intel -. Indirizziamo l’utente consumer su Centrino Duo, mentre Centrino Pro è la versione aziendale, che ha in più caratteristiche che ne facilitano la gestione, il controllo, l’aggiornamento e la sicurezza all’interno di un’azienda».

La progressiva crescita di mobilità da parte degli utenti aziendali, alla quale si accompagna una dipendenza sempre più stretta dall’infrastruttura aziendale, ha sollevato infatti la necessità di garantire l’assistenza anche agli utenti remoti: «Con questa nuova tecnologia la macchina è visibile anche se il sistema operativo non è funzionante, non è installato correttamente o ci sono dei problemi – precisa Andrea Toigo -. Si è infatti in grado di raggiungerla attraverso una connessione di rete sia wireless sia cablata per risolvere i problemi, senza la necessità di essere fisicamente presenti. La maggior parte degli inconvenienti su un pc può essere risolta da un operatore remoto».

La nuova architettura è costruita intorno ai processori Core 2 Duo, introdotti per la prima volta in versione notebook nel corso del 2006. A questi si affiancano il nuovo chipset 965 Express e soprattutto il modulo wireless Next-Gen Wireless-N, in grado di offrire una connettività che non farà rimpiangere l’assenza del cavo di rete: «Oltre a ulteriori miglioramenti alla durata della batteria, mi sento di sottolineare incrementi di qualità e velocità della connessione senza fili (da 11 mbps dello standard 802.11b ai 300 mbps del nuovo standard 802.11n) – sottolinea Toigo -. Anche paragonata alla tecnologia disponibile a inizio anno è comunque un incremento di 5 volte».

Il risparmio energetico dei singoli componenti è l’obiettivo principale del progetto Centrino, con l’obiettivo di riuscire ad arrivare a garantire un’intera giornata di autonomia. Un contributo importante è fornito dalla nuova funzionalità Turbo Memory, studiata da Intel per ridurre i tempi di avvio del pc e velocizzare l’accesso alle applicazioni utilizzate di frequente. «Con l’ultima generazione, rispetto all’inizio abbiamo ridotto i consumi di circa il 30%, passando da circa 3,5 ore fino a 5 ore, e questo senza considerare i progressi registrati nel frattempo dalle batterie». Obiettivo raggiunto grazie a una serie di interventi all’apparenza secondari ma che nel complesso si rivelano invece consistenti: «Il Core 2 Duo quando non è chiamato a compiere elaborazioni viene messo in uno stato che si può definire ‘di riposo’, mentre vengono tenute ‘accese’ solo le componenti che sono effettivamente utilizzate».

Lo stesso ragionamento è stato applicato ai moduli per la connessione, tipicamente tra quelli più esigenti in termini di energia. «Tanto per fare un esempio, una scheda di rete della passata generazione anche se non era collegata con il cavo, restava ‘in ascolto’, quindi accesa, e consumava circa 800 milliwatt al secondo – spiega Toigo -. Con la nuova tecnologia invece, quando la scheda di rete non ‘sente’ il filo si spegne e riduce il consumo. Sembra poco, ma è comunque un assorbimento di potenza non trascurabile, se paragonato a quello di un processore che è di circa 1 Watt. Analogamente con la scheda wireless: se non è connessa a nessun access point, è possibile ridurre i consumi. Certo i consumi salgono in fase di navigazione, ma attualmente restiamo sempre nell’ordine di 1 watt come assorbimento massimo».

La strategia Centrino però non si ferma alla combinazione CPU-chipset-wireless. Per il futuro Intel sta studiando, in collaborazione con i produttori del settore, la possibilità di intervenire anche sui consumi del componente che maggiormente incide sulla durata delle batterie, il display: «Con le ultime schede grafiche abbiamo introdotto alcune caratteristiche interessanti – conclude Andrea Toigo -. Per esempio, quando si passa all’alimentazione a batteria, modificare il refresh da continuo a uno interlacciato. Significa che le linee dello schermo non vengono aggiornate a ogni passata tutte insieme, ma prima quelle pari e alla passata successiva quelle dispari. Questo, pur con un impatto minimo a livello visivo, significherà una notevole riduzione dei consumi».