I laptop sono usati sempre più spesso nelle aziende al posto dei desktop. Sono preferiti per la loro maggiore portabilità, per la compattezza, e perché sono ormai in grado di fornire prestazioni confrontabili con quelle dei PC desktop. Molti tuttavia non considerano che, purtroppo, i laptop hanno una durata media inferiore rispetto a quella dei desktop e questo rappresenta un aspetto che i responsabili IT aziendali devono considerare attentamente.
L’acquisto di nuovi laptop per rinnovare l’hardware esistente rappresenta un flusso di cassa e, soprattutto in periodi di crisi, le aziende cercano di minimizzare le uscite, massimizzando il tempo di ammortamento dell’investimento effettuato per l’acquisto dell’hardware. La vita media di un laptop è compresa fra 3 e 5 anni. Questo non significa che tutti i laptop abbiamo una durata utile di almeno 3 anni e inferiore a 6 anni. In relazione alle condizioni d’uso, alcuni laptop si guastano irrimediabilmente dopo solo un anno, mentre altri possono funzionare senza problemi per 10 anni ed oltre.
La ragione più comune per cui i laptop hanno una durata inferiore del previsto (a meno che non esistano difetti di fabbrica), è il loro utilizzo in modo improprio o scorretto. Molto spesso ciò avviene in modo inconsapevole. Molto apprezzati per il loro ingombro ridotto, per il basso peso e per la mobilità, i laptop sono, d’altro canto, degli apparecchi molto delicati. Il loro design compatto li rende particolarmente soggetti al surriscaldamento, che può danneggiare le schede e i componenti elettronici interni. Inoltre, il design compatto offre intrinsecamente scarse possibilità di espansione, con il rischio che la macchina, pur essendo ancora funzionante, sia soggetta ben presto ad obsolescenza.
Alcuni semplici accorgimenti ci possono aiutare ad ottimizzare la durata utile dei laptop, massimizzandone così il valore aggiunto.
Appoggiate sempre il laptop ad una superficie rigida.
Le superfici morbide, come ad esempio le gambe delle persone, possono impedire la ventilazione in un laptop. Questo porta ad un surriscaldamento delle sue schede interne. Se la temperatura interna di un laptop supera una determinata soglia, le interconnessioni e i circuiti possono cortocircuitarsi e bruciare.
Mantenete il laptop pulito. La sporcizia, in particolare briciole e polvere, possono ostacolare il flusso d’aria all’interno dei laptop, portando al surriscaldamento. Usate uno spray ad aria compressa per tenere puliti i ventilatori ed evitate che le briciole o la polvere si accumulino all’interno della tastiera. La pulizia dei laptop dovrebbe essere effettuata di norma ogni 1 o 2 settimane.
Usate una base di raffreddamento, anche nota come “cooling pad”.
Il suo utilizzo rimuove il calore dal laptop, attraverso due o più ventole esterne alimentate tramite un’interfaccia USB. Questa costituisce una soluzione economica per ridurre il surriscaldamento dei laptop, prolungandone così la vita. Inoltre, l’uso di una base di raffreddamento fa sì che le ventole interne al PC vengano attivate meno di frequente e per tempi più brevi, il che le rende meno soggette all’usura.
Evitate le bevande quando lavorate davanti al vostro laptop.
Qualsiasi lavoratore che passa molto tempo davanti ad un laptop, prima o poi si ritrova a lavorarci con una bibita in mano. Se rovesciare dell’acqua su un PC può essere rischioso, versare una bibita, specie se zuccherata, può produrre grandi disastri. I liquidi zuccherati, infatti, possono generare archi elettrici e/o l’arrugginimento dei componenti metallici con cui entrano a contatto.
Evitate gli urti. Avendo cura di usare borse apposite per il trasporto dei laptop, dotate di un’adeguata protezione.
Effettuate acquisti oculati. Soprattutto per quanto riguarda i laptop aziendali, di modo da non incorrere nei rischi di obsolescenza. La vita utile dei laptop si può prolungare anche in base alle scelte compiute sin dalla fase dell’acquisto. È buona prassi informarsi adeguatamente sulle caratteristiche dei laptop che si intende acquistare, in relazione agli applicativi che si prevede di usare. Soprattutto, scegliete una quantità di memoria che sia sempre ben al di sopra degli attuali requisiti.
Se possibile, sostituite gli hard disk con dischi allo stato solido o SSD. Con i tradizionali hard disk infatti, basta un semplice urto o una caduta per compromettere irreparabilmente l’hardware. In più, i tradizionali hard disk producono molto calore durante il funzionamento; come spiegato in precedenza, il surriscaldamento accorcia la vita dei laptop. Gli SSD sono realizzati in tecnologia flash non volatile; sono privi di parti in movimento, il che riduce drasticamente i consumi e la produzione di calore. E, ciò che è più importante, sono molto meno sensibili a urti e vibrazioni. L’unico svantaggio di questa tecnologia è che il loro costo è attualmente superiore rispetto agli hard disk tradizionali, e la loro capacità di storage è inferiore. Un’alternativa consiste nel dotarsi di un hard disk esterno. Se la sostituzione dell’hard disk è un compito relativamente facile e immediato, lo stesso non si può dire per il trasferimento dei dati. Alcune società offrono a questo scopo degli upgrade kit, che contengono il software necessario per eseguire il trasferimento dei dati in modo semplice e in tutta sicurezza.