Le prime offerte degli operatori, in questo campo, sono arrivate nella seconda metà del 2006, ma è chiaro da molti indizi che bisognerà aspettare la primavera perché sboccino e si diffondano. È prevista infatti per febbraio la fine della sperimentazione concessa a Telecom Italia e a Vodafone, dall’Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom) sui servizi convergenti fisso-mobili (rispettivamente: Unico e il numero fisso di Vodafone Casa). Da lì a poco anche il tavolo istituito da Agcom sul fisso-mobile dovrà dare frutti e sistemare i buchi normativi che riguardano questo nuovo campo di battaglia.
Agcom è orientata a dare seguito ai servizi di questi operatori solo nella misura in cui si sbloccherà la figura dell’operatore mobile virtuale in Italia. I primi virtuali arriveranno all’inizio del 2007 ed è la condizione perché tutti gli operatori si trovino, in teoria, sullo stesso terreno per competere sul fisso mobile. “L’operatore mobile virtuale”, dice infatti Enzo Savarese, consigliere Agcom, “in Italia servirà soprattutto per riequilibrare la competizione sul fisso-mobile”.
Gli operatori fissi, che sono privi di rete mobile, diventando virtuali potranno completare le attuali offerte convergenti, basate su palmari-cellulari WiFi; cioè, potranno vendere in bundle proprie sim, con tanto di tariffe di rete mobile associate e un numero telefonico unico. Adesso invece si limitano a offrire chiamate VoIP su WiFi e l’utente deve inserire nei loro terminali convergenti sim di altri operatori e gestendo due numeri diversi.
Una conseguenza, favorevole agli operatori come agli utenti, è quindi che le attuali offerte miglioreranno, grazie ai virtuali. Un’altra conseguenza è che Unico potrà smettere di essere sperimentale e sarà venduto a regime; com’è probabile, anche alle aziende (ad oggi è solo per un parco limitato di utenti residenziali). Grazie all’operatore virtuale, infatti, cesserà il motivo per il quale Agcom ha obbligato Unico a restare sperimentale: il fatto che gli altri operatori fissi non potevano replicare con un’offerta fisso-mobile completa.
È un mercato che freme di sbocciare. Lo dimostra il fatto che già adesso alcuni operatori, pur non potendo offrire proprie sim, si sono imbarcati nell’avventura dei servizi WiFi mobili. C’è già quindi un mercato di offerte concorrenti: di BT (ex BT Albacom), Elitel, Multilink (Infracom), Kpn Qwest.
BT ha temporeggiato prima di lanciare l’offerta, “aspettavamo appunto di poterla completare con servizi mobili virtuali, ma alla fine siamo andati avanti lo stesso: in tanti ce la richiedevano”, dice Francesco Buquicchio, il responsabile marketing. L’offerta, uscita il mese scorso, è basata su terminali WiFi (Imate con Windows Mobile o Nokia serie E60).
Per le grandi aziende, l’offerta è a progetto. Per le Pmi invece i prezzi sono gli stessi dell’offerta Vip di BT (VoIP): 25 € al mese Iva esclusa per ciascun utente da abilitare includono una linea aggiuntiva e illimitate chiamate su rete fissa nazionale via WiFi (hot spot pubblico o dell’azienda stessa). Le opportunità di risparmio sono quindi molteplici: chiamate gratis on-net (tra filiali comprese nella stessa Wide Area Network) e a prezzi VoIP verso numeri normali; risparmio soprattutto dall’estero, perché si può telefonare via hot spot con il cellulare evitando i salassi del roaming.
Il terminale convergente, com’è tipico di queste offerte, si collega al centralino aziendale alla stregua di un telefono da scrivania. Un aspetto distintivo dell’offerta è che la piattaforma usata da BT (Alcatel Cmm) obbliga l’utente a usare il WiFi quando il terminale è sotto la rete aziendale. Impedisce insomma quell’abitudine diffusa tra i dipendenti e così costosa per le aziende, di chiamare via rete mobile anche quando si ha a portata di mano il telefono dell’ufficio.
I terminali convergenti scelti da Elitel sono invece il Qtek 8310 e il Dual Mode Sip Pirelli DP-110. L’offerta (Elitel Twins) ha un prezzo iniziale per utente di 199 euro con il Pirelli e di 350 euro con il Qtek (più completo di servizi), Iva esclusa. Sono compresi sono l’attivazione e la configurazione del servizio presso l’azienda; poi per ogni utente è possibile scegliere un canone flat o semi-flat secondo le normali tariffe VoIP di Elitel, che si distingue per l’abbondanza di servizi di inoltro di chiamata configurabili tramite portale.
L’offerta Mowing, di Multilink si basa su terminali BenQ Siemens P51. È per grandi clienti, quindi è a progetto. Un esempio di prezzo: in circa 200 euro al mese Multilink include da tre a cinque smartphone, il centralino IP e illimitate chiamate VoIP nazionali su rete fissa.
Al contrario, si rivolge alle Pmi l’offerta Mobile VoIP di Messagenet. È centrata su un software, installabile su alcuni modelli di palmari-cellulari Windows Mobile. Dalla stessa interfaccia, il software permette di gestire sia chiamate normali (via una sim di un operatore qualsiasi) sia quelle VoIP (da fare tramite servizi Messagenet). In 49 euro (Iva inclusa) di attivazione, sono compresi il software, un numero 02, 06 o 011 e 5 euro di ricarica. Il costo sale a 99,00 euro se si vogliono numeri con altri prefissi geografici (per 12 mesi).
Si chiama a consumo (a scelta: con o senza scatto) oppure, pagando un canone, in modo flat. Messagenet ha appena lanciato la World Flat, a tal proposito: 13,20 € al mese (Iva inclusa) comprendono chiamate verso numeri di rete fissa di una trentina di destinazioni. E cioè: Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Mosca (Russia), San Pietroburgo (Russia), Stati Uniti (anche cellulari), Canada (anche cellulari), Argentina, Mexico City (Messico), Guadalajara (Messico), Monterrey (Messico), Sao Paulo (Brasile), Rio de Janeiro (Brasile), Australia, Cina (anche cellulari), Singapore, Taiwan. È la tariffa flat “mondiale” più economica ad oggi sul mercato.