I fornitori di soluzioni di storage hanno dedicato molti sforzi alla prevenzione dei guasti hardware, a cominciare dal semplice mirroring dei dischi. Al crescere della popolarità dei dischi esterni, i produttori hanno aggiunto la ridondanza anche ad altri componenti, il cui guasto risulterebbe dannoso per il sistema: si tratta ad esempio di ventole di raffreddamento, alimentatori e controllori di dischi.
Ora, si ritiene comunemente che i prodotti di storage offrano una “disponibilità elevata”, semplicemente perché sono dotati di hardware internamente ridondante. Questa interpretazione riduttiva crea l’aspettativa illusoria che i dati siano sempre disponibili su disco, cosa che non è assolutamente vera. Anche se i sistemi internamente ridondanti possono assicurare la protezione dalla perdita dei dati in caso di guasto ad un singolo disco o di una ventola di raffreddamento, essi rimangono pur sempre soggetti a fermi macchina, siano essi pianificati o meno.
Le buone prassi prescrivono che anche il sistema di storage più avanzato dovrà essere posto fuori servizio per poter aggiornare il firmware, anche quello che garantisce la sostituibilità a caldo. Le buone prassi suggeriscono anche che una riconfigurazione o un’espansione dall’hardware richiede il fermo macchina. Queste precauzioni evitano possibili errori umani. Ciò nonostante, questo non rende il sistema immune da rischi contro un evento naturale, come ad esempio un’inondazione, un incendio, o una semplice perdita a una tubatura. Eventi disastrosi di questo tipo sono purtroppo più frequenti di quanto ci si possa aspettare.
La protezione dei dati è particolarmente importante negli ambienti pesantemente consolidati basati su sistemi di storage centralizzati. Per questo motivo, i requisiti di disponibilità dei sistemi di storage dovrebbero tenere conto dei tempi di fermo macchina, e non solo del guasto dei componenti fisici.
La virtualizzazione dello storage
Una soluzione possibile per massimizzare la disponibilità del sistema consiste nell’effettuare il mirroring dei dischi su due array separati fisicamente isolati l’uno dall’altro. Alcune aziende preferiscono separare i propri array di storage su edifici diversi o fra sedi diverse della società.
La virtualizzazione dello storage consente di gestire il mirroring delle risorse di archiviazione senza dover sostenere costi proibitivi ed è ormai riconosciuta come approccio strategico in grado di aumentare flessibilità e produttività, oltre che di ridurre i costi.
Garantire un’alta disponibilità reale con array di storage di fascia medio-bassa, attraverso la virtualizzazione, richiede generalmente un notevole impegno, costituito da software aggiuntivo, driver dedicati, script e competenze specifiche.
Molte soluzioni di virtualizzazione utilizzano array di storage di fascia medio-bassa, anche se la maggior parte non offre una vera e propria protezione da guasti e un’alta disponibilità, come invece garantiscono i costosi prodotti di alta fascia. In pratica, molti utenti non ricevono il livello di protezione e l’alta disponibilità continua che pensavano di ottenere con il proprio acquisto.
Virtualizzazione e alta disponibilità anche con budget limitati
La società americana DataCore offre una soluzione software facile all’uso ed economica, pensata specificamente per le PMI, SANMelody (disponibile in Italia tramite i distributori Ready Informatica e Magirus), la quale è in grado di garantire un’alta disponibilità e funzioni robuste di disaster recovery remoto, oltre al mirroring remoto sincrono su SAN o mirroring IP asincrono per funzioni di replica a lunga distanza. La soluzione gira su server X86 o su una macchina virtuale in un server esistente creata attraverso gli ambienti di VMware, Microsoft, Citrix, Parallels e Virtual Iron.
SANmelody di DataCore è una soluzione di storage ad alta disponibilità che presenta una LUN virtuale ad alta disponibilità. Una coppia di server di storage DataCore forniscono una LUN virtuale ad alta disponibilità che consente, in qualsiasi momento, l’accesso simultaneo in lettura/scrittura alla LUN attraverso un controller, con funzioni di mirroring; il tutto, senza riduzioni delle prestazioni, ma garantendo una commutazione automatica della LUN in caso di guasto dei componenti.
SANMelody consente l’accesso continuo ai dati usando dispositivi di storage comuni disponibili in commercio e supporta i protocolli iSCSI,SATA, SAS, e Fibre Channel (FC). È in grado di gestire ed aggregare sistemi di storage eterogenei, di qualunque marca e modello, di garantire un’alta affidabilità dei dati e le massime prestazioni in termini di I/O, e di ottimizzare l’utilizzo dello storage, recuperando fino al 60% dello spazio già acquistato. Ciascun lato del mirror può fare uso di diversi tipi di storage, anche di produttori diversi. Infatti, la soluzione di virtualizzazione può riconfigurare gli apparecchi esistenti, per eliminando i tempi di fermo macchina.
La soluzione offerta da Datacore si avvale di tecniche avanzate di gestione delle cache che consentono di scrivere i dati simultaneamente su ogni lato del mirror, a velocità pari a quelle che si osservano su un array di storage privo di mirroring.
Quando un lato del mirror deve essere fermato o presenta un malfunzionamento, l’intero l’I/O di storage è supportato dal secondo mirror senza che sia necessario l’intervento da parte di un operatore. Non occorrono né script né riconfigurazioni, per garantire costantemente un grado elevato di disponibilità.
In caso di guasto o di fermo macchina, il software di virtualizzazione dello storage tiene traccia di quale blocco del disco abbia subito modifiche, mentre l’altro lato del mirror si trova fuori servizio. Quindi il software usa le informazioni memorizzate per risincronizzare i lati del mirror, quando l’hardware viene ripristinato. In questo modo i fermi macchina ed eventuali guasti non provocano agli utenti alcun disagio o interruzione del servizio.
Grazie alla virtualizzazione dei dischi, che è possibile effettuare anche su dispositivi di storage eterogenei aggregati in pool, la soluzione di DataCore permette di superare le incompatibilità tra le diverse generazioni, modelli e produttori di hardware di storage massimizzandone il valore complessivo. Ciò elimina problemi, rallentamenti ed ostacoli legati all’incompatibilità hardware, che altrimenti potrebbero impattare, anche pesantemente, sulla funzionalità dei sistemi di storage. È così possibile condividere, riconfigurare, migrare, replicare, espandere e aggiornare le risorse di storage senza impattare sulla qualità e la continuità del servizio. Questo contribuisce a contenere i costi, ad evitare i rischi, ad aumentare la produttività e ad allungare la vita degli investimenti IT.