Il mercato dei Computer sta uscendo dalla crisi delle vendite e i primi segnali sono visibili anche nel nostro Paese: lo ha confermato a PMI.it Mirko Poggi, amministratore delegato di Lenovo Italia, che ci ha parlato delle strategie 2014 dell’azienda – distintasi per la recente acquisizione di Motorola e della divisione Server di fascia bassa di IBM – volta a spingere sul Canale per migliorare la vicinanza con le PMI sul territorio.
Come va il mercato ICT italiano dal vostro punto di osservazione?
Nel 2013 sono cresciute solo le vendite dei prodotti Ultra-Mobile, ma gli analisti prevedono una ripresa a brevissimo. L’abbiamo già vista negli ultimi mesi in Francia e Spagna e aspetto che arrivi anche in Italia, dove un primo segnale si è registrato a dicembre: il canale ha segnato +20% di vendite Dektop. Certo, un mese non fa tendenza, ma una crescita del genere la vedevamo da tempo. Ci aspettiamo quanto meno una stabilizzazione quest’anno, perché le aziende non possono più rimandare – dopo tre anni di stasi – l’acquisto di infrastruttura ICT.
Vale anche per le PMI?
Sì, anche da loro qualche segno di disgelo.
Cosa piace alle PMI italiane tra i dispositivi disponibili?
Alle PMI più di tutti piace l’Ultra-Mobile (tablet e smartphone), che mescolano utilizzo professionale e privato, nonostante il freno a questo mercato dato dai timori di sicurezza e integrazione. In azienda, a integrarsi meglio sarebbe il prodotto Microsoft, visto che tutte o quasi hanno Windows, ma smartphone e tablet Windows stentano ancora a decollare.
Per l’integrazione con il sistema informatico aziendale di base, infatti, c’è ancora diffidenza verso altri sistemi e, per molte aziende, è un grattacapo anche solo installare applicazioni aziendali su sistemi Android, soprattutto tra le realtà medio-grandi. Nelle PMI invece, l’Ultra-Mobile entra non per decisione dell’azienda ma per il Bring Your Own Device (BYOD). Il dipendente compra il terminale per sé e poi lo usa anche per lavorare. Le PMI, invece, sono lontane dal comprare dispositivi mobili per i dipendenti, e se lo fanno è solo per i manager (tre o quattro per azienda) con alcune eccezioni: alcune aziende del settore Moda usano smartphone e tablet a supporto della vendita, nel negozio: per visualizzare cataloghi e fare acquistare online ai clienti prodotti non presenti in magazzino.
Quale sarà la strategia Lenovo per aggredire questo complesso mercato?
La visione più corretta è avere una buona copertura di rivenditori, in grado di servire le esigenze delle aziende. Stiamo costruendo una rete di partner: sono una sessantina e diventeranno 200 entro fine 2014, con una distribuzione territoriale mirata. La riorganizzazione del Canale è partita a settembre con due team distinti e sta già dando frutti: il fatturato per Desktop e Notebook è aumentato del 53%.
A livello di prodotti cosa possiamo aspettarci?
Abbiamo già un’ampia gamma di prodotti ma la rinnoveremo. Per esempio, uno dei più popolari è il notebook X1 Carbon. La nuova versione è più leggera, ha schermo con maggiore risoluzione e una barra per la personalizzazione dei tasti. Arriverà a giorni in Italia con il tablet Thinkpad Tablet 8.
Quali effetti produrranno le ultime acquisizioni?
Ci possiamo aspettare che la nostra posizione di mercato si rafforzi. Quanto a nuovi prodotti che ne possono derivare, è ancora presto per parlarne. L’acquisizione da IBM deve andare ancora a buon fine, mentre l’acquisizione di Motorola da Google ci permetterà sicuramenre di sviluppare un’offerta smartphone anche nei Paesi dove non siamo presenti, tra cui l’Italia.
Con il marchio Lenovo o Motorola?
Ancora non sappiamo, ma il marchio Motorola è di valore e probabilmente continuerà a esistere. Non sappiamo se saremo chiamati a operare in Italia con marchio Lenovo o Motorola, o entrambi.
La scadenza in aprile del supporto Microsoft a Windows XP come incide sulle vostre strategie?
Il bisogno di rinnovare le macchine con XP è un’opportunità per noi, un argomento di vendita di più. Bisogna vedere quanto sarà recepito delle aziende, cioè quante saranno quelle che capiranno la necessità di rimpiazzare un sistema che, perdendo il supporto ufficiale, diventa meno sicuro e affidabile.
Banalmente: perché una PMI dovrebbe rinnovare il parco macchine? Fate finta che sia una PMI: convincetemi
I motivi possono essere molti: l’aumentata produttività, l’ammortamento delle macchine, la possibilità di sviluppare progetti specifici. Dipende dal tipo di azienda (es.: in una catena di negozi possono servire notebook con touch o tablet che offrano il catalogo) Lo scopo di avere un Canale vicino territorialmente alle imprese è proprio questo: conoscere le esigenze specifiche, intuire gli sviluppi di business, proporre le soluzioni più idonee.