Soluzioni IT su misura per specifiche esigenze di mercato? Per molte PMI italiane la risposta si chiama BizMall e la propone Cisco in collaborazione con i suoi partner. Per conoscere da vicino il marketplace dedicato alle aziende, PMI.it ha incontrato Michele Festuccia, responsabile Solution Led, che ci ha illustrato gli sviluppi dell’IT e anticipato il lancio a gennaio – in concomitanza con il Cisco Live, per la prima volta in Italia – delle novità in ambito digitale.
BizMall
BizMall è la soluzione ideale per chi è orientato all’innovazione ma non ha accesso al contenuto e per chi sviluppa soluzioni IT ma non fattura perché non ha accesso a una rete commerciale per vendere. Per svilupparla in tutto il mondo, Cisco ha avviato da tempo un’intensa attività di scouting per selezionare start-up innovative, con competenze e contenuti d’eccellenza ma limitata visibilità e organizzazione delle vendite. Ingegnerizzandone le soluzioni e l’offerta, è in grado di portarle sul mercato con una proposta commerciale efficace e mirata. Una strategia lanciata dal 2013 anche in Italia, da sempre creativa e innovativa, nonostante oggi l’IT nazionale soffra nel delivery per problemi di bilanci e budget contenuti. Il brand BizMall dà corpo a questa strategia: un business center in cui Cisco gestisce e governa un ecosistema di sviluppatori, provider e rivenditori. Domanda e offerta s’incontrano nel marketplace, valorizzando contenuti e competenze e portando alla creazione di soluzioni business sempre nuove e personalizzabili, che trovano spazio nella vetrina di BizMall.
Industria digitale
Nel 2014 il trend emergente è l’Internet delle cose e Cisco l’ha declinato in Internet of Everything per non limitarsi ai soli oggetti, includendovi le informazioni in essi contenuti e i loro legami con processi e community. In questo ambito emergono trend più tecnologici (reti di sensori, Analytics e Big Data) che riconducono a una nuova idea industriale digitale, capace di trasformare “bit & byte” in informazioni, capitalizzando contenuti e asset: le informazioni arricchiscono i processi delle altre industrie e quindi possono essere vendute. In futuro, le fabbriche digitali raccoglieranno energia, forza e investimenti orientati a produrre motori di analisi e di gestione del dato per costruire quelle informazioni che servono ai processi di business degli altri ecosistemi. Per riuscire a “vendere” il business del digitale sarà necessario far confluire investitori e risorse su questa nuova idea industriale. Negli USA grandi gruppi come General Electric stanno operando in questo modo, dimostrandone la fattibilità e fornendo il sostegno economico agli operatori del settore. I vettori di spinta per l’idea di fabbrica digitale? Quelli consueti: prima si gestivano materie prime per produrre elementi finiti, oggi parliamo di dati che generano informazioni. I passaggi per creare, sviluppare e sostenere un piano industriale di questo tipo sono noti e devono essere solamente applicati al contesto specifico.