Semplicità d’implementazione e di utilizzo a costi competitivi, per rendere accessibili a tutte le aziende le opportunità offerte dal Cloud Computing nella gestione dei Big Data: sono questi, in sintesi, i punti di forza dei nuovi sistemi IBM – Power Systems, Pure Systems e Storage Systems – pensati per il mondo delle piccole e medie imprese.
Le soluzioni IBM per le PMI sono strategiche, soprattutto per il nostro Paese, che in pratica “vive” di piccole realtà dal grande fatturato. Che trovano però serie difficoltà – per mancanza di budget o competenze – nell’adottare soluzioni avanzate che le abilitino a sfruttare al meglio Big Data e Cloud.
Cloud semplice e low cost
Uno dei limiti percepiti dalle aziende nell’adozione del Cloud è la sua complessità: la domanda è elevata ma le PMI non hanno le competenze per realizzare i progetti. Per questo motivo IBM ha realizzato una versione low cost del suo PureSystems Application System che, grazie alla concezione di “scale-in” e a tecnologie innovative, aiuta le imprese a liberare tempo e risorse da dedicare all’innovazione.
Tutti i componenti della famiglia PureSystems sono progettati per il Cloud, pronti all’uso.
Il nuovo modello è stato pensato sia con ingombro ridotto e bastano quattro ore per creare infrastruttura e software di gestione per sviluppare e rilasciare applicazioni nel Cloud o in sede, oltre a facilitare l’automazione dei servizi e ridurre i consumi d’energia del 30%. Nel complesso, IBM stima una riduzione delle spese operative fino al 50%.
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Efficienza e risparmio
Il paradigma cui devono rispondere tutte le nuove tecnologie per la virtualizzazione e per il Cloud è oggi “migliore efficienza e riduzione dei costi”: per questo, nel portafoglio IBM per le piccole e medie imprese ha fatto la sua comparsa SmartCloud Storage Access (famiglia Storage Systems).
Si tratta di una soluzione software che permette di creare un ambiente storage cloud privato e sicuro: fornisce un portale self-service per gli utenti aziendali, che possono creare un account personale, definire la quantità di memorizzazione necessaria, e quindi caricare i dati nel Cloud aziendale. La particolarità sta nell’esecuzione dell’intera procedura in pochi click, senza l’assistenza di un amministratore IT.
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Gestione dati nelle PMI
Secondo stime IBM, ogni giorno vengono generati 2,5 exabyte (1 Eb = un trilione di byte) di dati, con la particolarità che il 90% di quelli complessivi nel mondo è stato creato solo negli ultimi due anni. Di conseguenza, la sfida per le organizzazioni, di ogni settore e dimensione, raggiunge proporzioni smisurate nel trovare metodi di gestione semplici e a costi accessibili.
IBM si è mossa con l’obiettivo di rimuovere i maggiori ostacoli nell’adozione dei Big Data: il costo di elaborazione e la complessità legata alla loro interpretazione così da migliorare il processo decisionale.
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Come? Estendendo la tecnologia di microprocessori POWER7+ a sistemi entry level e mid range, per risultati eclatanti. L’architettura POWER7+ equipaggerà i sistemi PowerLinux Systems, per i carichi di lavoro Linux, e Power Systems 750/760.
La virtualizzazione, fondamentale per la gestione dei Big Data e per il mondo del Cloud, è incorporata negli stessi processori.
“Le aziende non hanno bisogno di competenze IT avanzate per adottare funzionalità di Big Data e Cloud Computing, che stanno ridefinendo il futuro dell’IT”, ha spiegato Steve Mills, Senior Vice President and Group Executive Software e Systems. “Abbassando i costi e riducendo la complessità, aiutiamo le aziende di tutte le dimensioni e di tutti i mercati ad adottare tecnologie leader”.
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